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Dusan Vlahovic ha rilasciato una lunga intervista a L'Equipe. Ecco le sue dichiarazioni.

 

Dusan Vlahovic, l'intervista a L'Equipe


JUVE IN CHAMPIONS E VINCITRICE IN COPPA ITALIA - "Sarà bellissimo, ovviamente, se ci riusciremo per entrambe, ma non potremo essere pienamente soddisfatti. Questa è la mentalità di questo club, per le esigenze della sua storia. Avevamo la possibilità di lottare per il titolo, ma se combatti fino a febbraio non significa niente e non conta. È alla fine di maggio che vediamo chi è là. Ovviamente ci sono rimpianti, ma c'è ancora molto da giocare".

CONTRO TUDOR - "Le partite contro le sue squadre sono sempre complicate. Sono aggressivi, concedono poco, giocano a marcare individuale, è stancante. Vediamo già lo stile di Tudor sulla Lazio. Sarà difficile, ma diciamo che abbiamo il vantaggio dell'andata".

SUA MIGLIOR STAGIONE ALLA JUVE - "La scorsa stagione era quello che era perché non stavo bene fisicamente, ho davvero sofferto. Quest'anno mi sento bene, questa è l'unica cosa che è cambiata, per il resto faccio tutto uguale, lavoro duro, ho la mia attenzione al recupero. In questa stagione ho segnato 16 gol (17 contando anche la Coppa Italia) ma avrei potuto anche fare molto di più. Voglio sempre fare di più. Voglio diventare un giocatore che le persone ricorderanno. C'è chi gioca per guadagnare e prendere soldi, questo non mi interessa".

PALLONE D'ORO - "Ovviamente sogno il Pallone d'Oro, ma prima di tutto ci sono tante cose che devono allinearsi. Ovviamente è un mio obiettivo, giochi per la gloria e per i trofei".

COSA HA IMPARATO GIOCANDO IN ITALIA - "In Italia sei immerso in un mondo molto tattico con squadre compatte, partite chiuse ecc., questo mi insegna molte cose. Ne ho la possibilità lavorando con Massimiliano Allegri, che è uno degli allenatori più forti degli ultimi venti anni e sa come parlare ai suoi giocatori. Mi aiuta molto. Arrivando alla Juve ho trovato una realtà diverso da quello che mi aspettavo. Mi aspettavo il meglio, ma così è più di questo. L'organizzazione delle cose più banali, nel quotidiano, è tutto sorprendente. Quando entri nel centro sportivo senti subito un'energia, la voglia di vincere, anche lo spirito di famiglia". 

LAVORO - "Tutto: i miei punti forti e i miei punti deboli. Per me l'importante è la tecnica di base. Oggi vedo molte scuole calcio che, anche con bambini di 8 o 10 anni, pensano solo al risultato. Secondo me non è affatto una buona direzione. I bambini devono divertirsi, perché la tecnica, il dribbling, il passaggio, la connessione con la palla si imparano divertendosi giocando a calcio. Se hai 9-10 anni e stai facendo tattica perdi creatività, perdiamo giocatori straordinari così".

MODELLI - "Cristiano Ronaldo, ovviamente, che ho seguito dal Manchester, quando era ala sinistra. Mi piacevano i suoi movimenti, il suo "killer instinct", penso che sia uno dei migliori della storia. Anche Zlatan Ibrahimovic mi è piaciuto molto, così come Fernando Torres con i suoi capelli un po' lunghi, ai tempi del Liverpool. E poi Karim Benzema, un giocatore che adoro. Mbappé? Fortissimo, ha 25 anni e ha quasi vinto tutto, ha fatto quaranta gol in questa stagione (esattamente 42 con il PSG, ndr). Anche Giroud è un gigante. Le statistiche chiedono sempre di più spazio, ma non dicono l'importanza di un giocatore. In Coppa del mondo bel 2018 vince la Francia, i numeri dicono che Giroud ha segnato zero gol ma senza di lui la Francia non avrebbe vinto. Era insostituibile con tutto il lavoro sporco che ha fatto, i passaggi, il suo modo di pesare sulle difese, è stato uno dei giocatori fondamentali per la vittoria". FASTIDIO PER LE STATISTICHE - "Non sono Neymar, Hazard o Messi, ragazzi che quando li vedi dici: "Wow, che giocatore!". Ma qualunque sia il profilo, l'aggressore è fondamentale in una squadra. Se l'attaccante gioca bene, la squadra gioca bene. Il calcio è cambiato così tanto che la gente dice che è più fisico, ma la tua tecnica deve essere al top. Hai sempre meno tempo e spazi per fare le cose. Dicono inoltre: "Ah, non ci sono più i numeri 10 di un tempo, che vergogna". C'è ancora pieno di giocatori di altissimo livello, ma li vediamo meno perché tutto sta andando molto più velocemente".

RUMORS SU CHELSEA E PSG - "Ho sentito, ho visto i giornali, ma io non sapevo niente. Pensavo principalmente a me stesso e a prepararmi per una buona stagione. Futuro? Sono passati due anni e sono molto felice qui. Questa è la mia risposta, voglio vincere qualcosa qualcosa di importante con la Juve. Poi vedremo, ne parleremo più avanti".

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