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Vlahovic c'è, e Tudor lo sa: primo test superato. Ma Kolo Muani non sarà la 'seconda scelta'
I numeri di Vlahovic in Juventus-Genoa
Novanta minuti giocati, un assist (parziale), due tiri in porta ma nessun goal. La prova di Dusan si è riassunta in 33 palloni toccati con un 50% di passaggi riusciti, di cui due potenzialmente decisivi. In generale, se i numeri da soli non bastano, c’è una sensazione finale che emerge con forza: il numero 9 della Juventus ha dato tutto. Ogni singola energia che aveva. Anche quella che non era riuscito a mettere in campo nelle ultime occasioni, sia per la mancanza di situazioni favorevoli che per difficoltà psicologiche.
Perché è piaciuto a Tudor
E proprio l'atteggiamento, alla fine, è stato ciò che ha convinto di più, tutti. Se fosse stato sostituito, questa volta Vlahovic avrebbe ricevuto applausi sinceri, sorrisi genuini e pacche sulle spalle. Perché ormai da lui nessuno si aspetta più che faccia la differenza da solo contro gli avversari, ma almeno che metta da parte l’ego, che non combatta contro i mulini a vento. Tudor l’ha capito subito: "Deve smettere di discutere con gli arbitri, perché è solo una perdita di tempo". Ed è vero. Però fa parte del suo carattere, e per cambiare quell’aspetto ci vorrà fiducia e pazienza. E poi serviranno i goal, che sistemano tutto.
Cosa succede con Kolo Muani
Non ci sono dubbi, dunque, sul fatto che Tudor possa contare su di lui in questo rush finale di stagione. E già questa è un'ottima notizia. Vlahovic ha superato il primo ostacolo per tornare a essere centrale nel progetto della Juventus. Con buona pace di Randal Kolo Muani, che ieri sera ha vissuto ciò che Dusan ha sperimentato fino a poco tempo fa: messo ai margini, considerato solo come ultima risorsa, quando davvero non c’è altra scelta. In realtà, l’intenzione del tecnico croato è quella di vederli giocare insieme. Magari anche con Teun Koopmeiners, quello che sta vivendo "un momento un po' così" e che "va recuperato". Allora sì, sarà tutta un'altra storia.
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