IL PERCORSO - Esclusa la rete del 20 marzo contro la Salernitana, Vlahovic non segna con la Juventus dalla doppietta di Empoli dello scorso 26 febbraio. Poi, a ritroso, il gol lampo contro il Villarreal, la rete propiziata contro il Sassuolo in Coppa Italia e quella all'esordio contro il Verona. In totale, con la Juventus, fanno cinque gol in 12 partite: bruciano in particolare gli "0" alla voce marcature nelle partite contro Villarreal e Inter in casa, nelle quali sfortuna e poca lucidità si sono messe di traverso. Vlahovic è destinato a essere il punto di riferimento dell'attacco della Juventus nei prossimi anni e un avvio in salita - quando crescono aspettative e obiettivi - è nell'ordine delle cose, soprattutto in un contesto tattico nel quale le certezze, complice anche l'assenza di Dybala, sono state poche.
IL CONFRONTO - Tuttavia, solo numeri alla mano è possibile un confronto - seppure parziale, naturalmente - con il Vlahovic ammirato in questa stagione a Firenze. Prendendo in esame soltanto la Serie A, emerge come alcuni dati smentiscano una presunta perdita di importanza e centralità del serbo nelle trame offensive della Juve. Vlahovic, ad esempio, tira in media di più: 3,84 conclusioni ogni 90' alla Juve, contro le 3,63 con la Fiorentina; stesso discorso per le conclusioni in porta: 2 ogni 90' in bianconero, 1,64 in viola. Fisiologico, vista la differenza di minuti giocati, il calo delle cosiddette "big chance" create, 6 con la Juventus e 15 con la Fiorentina. Pesa, poi, il dato sui rigori: alla Juve Dusan non è il rigorista e non ha ancora calciato dal dischetto, mentre alla Fiorentina ne ha realizzati 5 sui 6 tentati. Per finire, il dato più importante: la media gol/minuti, che sì, alla Juve si è abbassata: dal suo arrivo a Torino in Serie A Vlahovic ha segnato un gol ogni 158', mentre alla Fiorentina quest'anno si era attestato su un gol ogni 109'. Insomma, nessuna risposta assoluta a una domanda ancora prematura e che lo stesso Vlahovic si augura di spazzare via già questa sera, contro il Cagliari.