JUVENTUS – “Il 2022? Poteva andare meglio sul piano personale e collettivo. Tutti i giorni voglio fare di più, voglio migliorare, sempre si può migliorare, cerco sempre di essere più forte del giorno prima. Non saprei una valutazione esatta ma si poteva fare meglio. Cosa aspettarsi? Importante mantenere la calma e la lucidità, pensare partita dopo partita. Il campionato è appena iniziato, è ancora lungo e può succedere di tutto, noi siamo concentrati sul lavoro, lavorare più di tutti, essere calmi e vedremo cosa succederà”
BENFICA – “Una grande squadra, molto forte, sarà una partita tosta, soprattutto in Portogallo dove ci aspetta lo stadio pieno. L’atmosfera è sempre bella, noi dovremo dare tutto, dare il 200%, poi le partite le decidono i dettagli, dobbiamo essere attenti a tutto e che vinca il migliore”.
CHAMPIONS – “Una competizione davvero speciale, appena arrivato ho sentito parlare della Champions, la prima partita ho sentito l’inno, tutto il clima, la settimana prima è diversa, sensazioni diverse, tutti sognano di vincerla, speriamo che la giocheremo il più possibile”.
VLAHOVIC BAMBINO – “Iperattivo, mi volevo sempre muovere, correre, l’unico modo per controllarmi era farmi fare uno sport dove potermi sfogare e alla fine prima ho provato con la pallacanestro ma gli amici giocavano a calcio e pure io ho detto ai miei genitori che volevo iniziare ad allenarmi a calcio, da lì è cominciato”.
IDOLI – “Difficile dire un nome, quando ero bambino c’erano tantissimi campioni. Mi sono goduto al massimo le loro partite e alle nostre generazioni è servito”.
ITALIA – “Difficile all’inizio, sono molto legato alla famiglia e andare via non era uno step facile. Alla Fiorentina avevo come compagno Milenkovic che mi ha aiutato tanto, lo ringrazio sempre, è stato come un fratello maggiore, anche oggi abbiamo un grande rapporto. La mia famiglia veniva spesso a trovarmi e mi sono stati vicini e anche l’ambiente mi ha aiutato e li ringrazio sempre”.
ARRIVO ALLA JUVE – “Quando sono arrivato conoscevo i colleghi contro cui ho giocato, dal primo giorno mi sono sentito integrato, tutti si sono sforzati di aiutarmi su tutto e velocizzare l’ambientamento, a partire dai compagni ai dirigenti, il presidente, tutto lo staff e ringrazio anche loro. I giocatori più anziani che hanno vissuto tanti anni nella Juve mi hanno aiutato tanto. Con il tempo sono diventato amico di molti, sono molto fortunato”.
PALLONE D’ORO – “Un’emozione unica, vuol dire che la strada è giusta. La strada è ancora molto lunga, c’è ancora tanto da fare ma è bello essere in compagnia di giocatori così. Devo lavorare ancora più forte”.
KOSTIC - "Ero contento quando è arrivato. Quando si è iniziato a parlare di Juve gli chiedevo se c'era qualcosa, ma non volevo disturbarlo chiedergli tanto. Quando stava per arrivare gli ho scritto un messaggio: "ma vieni?", "sì sì vengo". Ero contento, per me è più facile avere uno della mia nazionale con me, si è integrato bene, io sono stato a disposizione come i compagni e spero che lo abbiamo aiutato ed è libero di concentrarsi sul campo".
I BRASILIANI - "Un vantaggio conoscerli per il Mondiale, ma loro conoscono noi! Ne abbiamo parlato quando sono usciti i gironi".
SOGNI - "Non mi piace parlarne, li tengo per me. Ma ho degli obiettivi chiari da ottenere prima o poi".
UN CALCIATORE PER BATTERE UN RIGORE DECISIVO - "Cristiano Ronaldo".
IL PIU' DIVERTENTE - "Rosati e Pinsgolio".