Nella notte più importante, quella in cui serviva proprio lo "squillo" del bomber per conquistare tre punti fondamentali, Vlahovic ha fatto tutto quello che la Juventus si aspettava da lui, ovvero segnare un goal all'apparenza semplice ma che magari in un altro momento, in un contesto diverso, avrebbe pure sbagliato, cosa che probabilmente hanno pensato i suoi detrattori - e sì, molti fanno parte della stessa tifoseria bianconera - quando l'hanno visto saltare tra due avversari e colpire di testa quel pallone calciato al centro dell'area da Kenan Yildiz.
È intervenuta anche la Dea Bendata, questa volta, per aiutare l'attaccante serbo. Tant'è, ma i numeri non mentono più: in Italia non c'è nessuno come Vlahovic, di cui infatti la Juve e Thiago Motta hanno sentito maledettamente la mancanza nel momento in cui è stato costretto ai box, dopo la trasferta con la Nazionale. Ora Dusan c'è, ed è più importante che mai. Anzi, è pure decisivo in Champions League. I suoi detrattori se ne facciano una ragione.