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Il credito maturato contro il Como - due pali e un goal annullato - Dusan Vlahovic se l'ha riscosso con tanto di interessi nella notte del Bentegodi che ha consegnato alla Juventus i tre punti e la vetta solitaria del campionato di Serie A.

Il serbo ha stappato il match infilandosi nello spazio illuminato dalla giocata di Yildiz, prima di superare Montipò. con un piazzato imparabile. Copione che, poi, si è ripetuto anche ad inizio ripresa quando la chirurgica esecuzione dal dischetto ha permesso al numero 9 bianconero di far calare il sipario su un match senza storia. Semplicemente a senso unico.

"Abbiamo un allenatore con uno stile diverso. Penso che il nostro atteggiamento sia cambiato", è con questa frase che DV9 - in conferenza stampa - ha un solco con il passato recente bianconero aprendo, ufficialmente, ad una nuova era e, perché no, ad una nuova Juventus.


Una Juve che vede nel suo numero 9 il punto di riferimento, nonché catalizzatore della mole di gioco pensata, architettata e studiata da Thiago Motta. Perché sì, nella testa del tecnico italo-brasiliano, c'era, c'è e c'è sempre stata questa Juve. Una squadra che può contare su un epicentro offensivo dal goal facile ma con una maturità che giorno dopo giorno, partita dopo partita, raggiunge picchi più alti.


Verona-Juventus è di fatto la partita che evidenzia questo aspetto. Perché l'attaccante serbo ora ha tutti i mezzi a disposizione per ergersi a leader tecnico - e positivo come specificato da Thiago Motta nel post gara - di un gruppo all'interno del quale Dusan deve per forza di cose rappresentare il punto di riferimento.


"Io non sento nessuna pressione finché non vinciamo. Goal o non goal l'importante è che la squadra vinca. Capitano le giornate storte, ma l'importante è che la squadra faccia una partita importante. Stiamo attaccando con tanti giocatori contemporaneamente e quindi per me è più facile, ma sarò sempre a disposizione della squadra".

E' proprio tra queste righe che si percepisce la prospettiva - nuova di zecca - dalla quale ha preso il via la terza stagione full time dell'ex attaccante della Fiorentina. Un bomber che ora ragiona da leader e che, soprattutto, ha imparato a trascinare. Sta nascendo una nuova Juventus all'orizzonte. Una squadra radicalmente mutata negli uomini, nelle idee e nei concetti. Dusan, però, rimane una solida certezza miglior viatico di questo verso una definitiva consacrazione - rigorosamente in maglia zebrata - proprio non poteva esserci.

 



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