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Finisce qui. Nessuna consacrazione. Nessuna reazione. Nessuna forza sovrumana. Dusan Vlahovic, dopo un Mondiale in sordina, continua nei grandi appuntamenti con un flop piuttosto marcato. L'attaccante bianconero è stato escluso nella partita decisiva dal CT che l'aveva sempre difeso, Stojkovic, ed entrato a 20 minuti dal termine non ha saputo fare la differenza. 


La prestazione di Vlahovic


Ventitré, i minuti disputati da Dusan Vlahovic. Che ci ha provato, si è sbattuto, ha provato a dare un senso offensivo alla sua squadra. Ma invano. E i numeri lo dimostrano: 0.03 di expected goals, mai realmente pericoloso, neanche una vera occasione da gol. 

C'è stato un tiro, ma poca roba. E i tocchi riflettono le difficoltà: appena 11. Come spesso è capitato, la pressione del momento ha preso il sopravvento e i palloni persi sono stati tanti: 4 volte Dusan ha smarrito bussola e sfera. Su 9 passaggi tentati, solo 5 sono stati quelli riusciti. 


Nessun gol messo a segno



Dopo i 90 minuti contro l'Inghilterra e i 64 contro la Slovenia, Vlahovic resta dunque a bocca asciutta pure con la Danimarca. In un girone oggettivamente abbordabile per la Serbia, Dusan ha patito la compresenza di Mitrovic - intoccabile, da capitano - e la difficoltà generale dei compagni nel servirlo. Ricorda qualcosa?

Ha provato a fare reparto da solo, di tanto in tanto pure a costruirsi spazio per calciare, risolvere, osare. Niente: torna a casa con zero gol e una sensazione piuttosto netta. Per arrivare al top d'Europa, c'è bisogno di una gran rincorsa. E di più aiuto.



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