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"Ma ecco che si avvicina... con un salto siamo nel duemila". Lo cantava Lucio Dalla in uno dei suoi (tanti) capolavori, Telefonami tra vent'anni. E ora che quegli anni sono passati, sono proprio i ragazzi del 2000 a prendersi la scena, anche nel calcio. E chi se non loro, Dusan e Giacomo, Vlahovic e Raspadori: 21 giorni di differenza, stesso anno di nascita, stesso stadio lunedì sera quando si affronteranno con le maglie di Juve e Sassuolo. E stessa squadra nella prossima stagione? Gli indizi ci sono tutti. 

IL PROFILO - Non è un mistero che Raspadori abbia le caratteristiche ideali per rappresentare il dopo Dybala. Giovane e quindi con un ingaggio ancora contenuto, tatticamente capace di portare quell'imprevedibilità e quelle soluzioni che tanto piacciono ad Allegri e alla sua filosofia offensiva; motivato a fare il grande salto. Il Sassuolo è disposto a trattare, Carnevali ha ammesso l'interesse bianconero e Raspadori si è detto lusingato: questo non implica automaticamente il buon esito di una trattativa che - come sempre, quando si tratta del Sassuolo - partirà da cifre elevate. 

INCROCIO CON VISTA SUL FUTURO - Ma intanto, quello di lunedì potrebbe essere un incrocio importante: sia da un punto di vista prettamente sportivo, con la Juventus che potrebbe blindare il quarto posto - condizione necessaria per pensare nuovi investimenti, anche quello per Raspadori - e intanto creare un nuovo contatto con la dirigenza neroverde. Mentre Vlahovic e Raspadori si sfideranno a distanza: difficilmente si incroceranno in campo, marcandosi o sfidandosi in un uno contro uno, "toccandosi". Ma per dialogare, giocare vicini e perché no, esultare insieme, c'è sempre il futuro. E con ogni probabilità non bisognerà aspettare vent'anni.