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Se segui tua stella non puoi fallire’. Nel girone dantesco dell’Artemio Franchi, probabilmente questo è stato il pensiero ricorrente che ha fatto da guida alla serata ‘infernale’ di Dusan Vlahovic. Il serbo, come prevedibile, è stato accolto dai fischi assordanti che riecheggiavano in tutta Firenze e che hanno fatto da colonna sonora ogni volta che il pallone iniziava a circolare ad una decina di metri da colui che, una volta la stessa Firenze la portava in Paradiso. Dunque, se segui l’obiettivo non puoi non farcela, soprattutto se a 22 anni hai una mentalità degna del miglior Zlatan Ibrahimovic, non ce ne voglia lo svedese ma è proprio alla star del Milan che Dusan si ispira, suo punto di riferimento da sempre. Pensiero che però, non è servito ad andare oltre il ‘Primo Mobile’e a raggiungere l’Empireo, complice anche la scarsa produzione di gioco in zona gol da parte dei suoi compagni e che hanno ridotto a 2 il numero delle conclusioni di Vlahovic verso la porta di Terracciano, con quest’ultimo che ha dovuto impegnarsi ad inizio ripresa per scacciare via il peggior incubo di ogni tifoso Viola.

BOCCA DEGLI ABATI – ‘Fiorenza… per lo ‘nferno tuo nome si spande’. E’ cominciata così Fiorentina-Juventus, o meglio, Firenze-Vlahovic. Per la prima volta infatti, la gara contro l’acerrima nemica di sempre è stata messa in secondo piano dal popolo toscano che, come unico obiettivo aveva quel ‘traditore’ di DV7. Traditore come Bocca degli Abati, dal quale prenderà spunto la coreografia della curva Fiesole. Geniale l’immagine rappresentata dai tifosi fiorentini con la gigantografia di Dante a ricordare l’Inferno, facendo riferimento al XXXII canto della Divina Commedia, dove il Sommo Poeta narra del tradimento da parte di Bocca degli Abati, il quale passò dai guelfi ai ghibellini al termine della Battaglia di Montaperti nel 1260. ‘Omai non vò che più favelle, malvagio traditor; ch’a la tua onta. Io porterò di te vere novelle’. ‘Ormai non ho bisogno che tu parli, malvagio traditore. Che per aumentare la tua vergogna, porterò vere notizie sul tuo conto’. Vlahovic ci sta e accetta la sfida divertito, mostrando un ghigno simbolico sul suo volto che lo accompagnerà per tutto il tempo del riscaldamento, in sintonia con il suono generato dai 10.000 fischietti distribuiti ai tifosi Viola.

FIORENZA ALL’INFERNO – Quello che è accaduto all’interno del rettangolo verde però ha generato un finale differente da quello descritto da Dante. Proprio quando i tifosi della Fiorentina si apprestavano ad abbandonare Virgilio per raggiungere l’Eden, ecco che ad apparire non sarà Beatrice ma Lucifero. I gigliati creano tantissime occasioni da gol, sfiorando la rete con Ikonè almeno in un paio di conclusioni verso lo specchio difeso da Perin, salvato anche dalla complicità del palo. La Juve invece, dal canto suo ragiona sui 180 minuti e preferisce non sbilanciarsi troppo, senza però sapere che a pochi secondi dal termine, Juan Cuadrado deciderà ancora una volta che il tabellino dovrà variare allo scadere del tempo, questa volta con l'aiuto di Venuti. Come accaduto in campionato infatti, la squadra di Allegri porta a casa un altro successo contro i ragazzi di Italiano nell’ultimo minuto di recupero e questa volta assume un peso nettamente maggiore. Un peso che schiaccia come un macigno ‘Fiorenza’, condannandola a raggiungere la soglia dell’Inferno, in attesa che tra un mese le si spalanchi anche la porta. ‘Quello ingrato popolo maligno che discese di Fiesole ab antico, e tiene ancor del monte e del macigno, ti si farà, per tuo ben far, nemico’. Questo Vlahovic lo sa già e rimanda l’appuntamento all’Allianz Stadium, ‘lasciate ogni speranza o voi ch’entrate’.