Oggi la Juve ha un vuoto cosmico in mezzo all’area. Provano a riempirlo Morata, a volte Dybala, spesso perfino McKennie, ma nessuno di loro ha quelle caratteristiche (l’americano è addirittura un centrocampista). Non hanno il fisico, non hanno le doti necessarie; ne hanno altre, diverse. Anzi, l’assenza di un vero centravanti non solo costringe Morata e Dybala a svolgere un compito che a loro non appartiene, ma ne limita le qualità migliori, che sono quelle di sfruttare il lavoro della punta centrale per colpire loro stessi. Perciò con Vlahovic la Juve non acquisterebbe solo un goleador, bensì anche un punto di riferimento: uno che tiene palla, fa salire la squadra, consente ai centrocampisti di trovare un facile appoggio, permette a trequartisti e seconde punte di buttarsi in area sfruttandone la forza fisica.
Con Vlahovic viene difficile immaginare la Juve fuori dalla Champions: il resto della squadra, e soprattutto il centrocampo, non è stellare, ma anche le concorrenti per i primi quattro posti hanno difetti rilevanti e i bianconeri potrebbero approfittarne. Semmai è il caso di riflettere su un altro aspetto legato al torneo più importante d’Europa: come cambierebbero le prospettive di Allegri nella Champions che ripartirà tra qualche settimana? La sensazione è che, con un centravanti del genere, la Juve si avvicinerebbe alle favorite, alle squadre più forti. Sarebbe ancora un po’ al di sotto, ma potrebbe spaventarle. E magari sorprenderle.
@steagresti