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Agli antipodi. Da una parte c'è Claudio Ranieri, 68enne allenatore della Sampdoria, che festeggia le 400 partite in Serie A (in totale sono 1152), dall'altra Andrea Pirlo, alla sua prima panchina in carriera e, di conseguenza, al debutto con la Juve nella nuova veste. Anche il tecnico romano, primo avversario del corso 2020/21, è stato sulla panchina bianconera, in tempi non così floridi ma lasciando un bel ricordo, umanamente e sportivamente (due successi contro il Real Madrid, ad esempio, nonostante una Juve non stellare, che risaliva dall'incubo Serie B).

Juve-Samp di stasera è racchiusa in questo dislivello generazionale. Ranieri compirà 69 anni il 20 ottobre ed è l'allenatore più anziano della Serie A, Pirlo, invece, ne ha fatti 41 a maggio e non è il tecnico più giovane per una questione di pochi giorni, battuto solo da De Zerbi. 

Agli antipodi per età e per gioco, come ricorda la Gazzetta: "Come tanti colleghi che hanno cominciato negli anni Ottanta, è stato influenzato da Sacchi, poi se ne è distaccato. Ne ha conservato il sistema, il 4-4-2 con l’eventuale variante del trequartista, ma i principi di gioco no. Ranieri non chiede alle sue squadre di pressare in alto né di costruire dal basso. Ranieri esige linee strette, toglie spazi, riparte in contropiede".

Eppure c'è una figura che li lega: l'’allenatore del Catanzaro di Ranieri era Carlo Mazzone, che ha allenato anche Pirlo per un po' di mesi, sufficienti per inventarlo regista e "svoltargli" la carriera.