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Bastano poco più di 20 minuti alla Juve per esorcizzare il doppio Diavolo di San Siro e di Doha. Dybala fronteggia e batte il drammatico ricordo della Supercoppa, personificato nel gigante Donnarumma. Pjanic ripaga il torto subito nella gara di campionato, quando un suo gol ben più casuale di quello di stasera (ma regolare) venne ingiustamente annullato.
 
POTERE E VOLERE - Il primo tempo dei quarti di finale di Coppa Italia (competizione mai nobilitata appieno, ma pur sempre fondamentale) è da annoverare tra i migliori disputati dalla Juve in questa stagione. Insieme a quelli contro il Sassuolo e contro la Lazio, i primi 45 minuti mostrano agli addetti ai lavori ciò che i bianconeri ambiscono a diventare entro maggio: una macchina sportiva che può accelerare senza timore, facendo mangiare la polvere all'avversario di turno. E' stata, soprattutto, la gara delle possibilità ritrovate: Asamoah può essere la riserva adeguata di Alex Sandro, al netto della partenza sicura di Evra in direzione Marsiglia. Pjanic può completare la trasformazione in centrocampista top, senza i soliti cali di forma e passi falsi. Dybala può ambire a diventare anche solo in parte ciò che è stato Messi nell'ultimo decennio. La Juve di Allegri, infine, può mettere la propria firma in Coppa Italia, in Serie A e in Champions League. Basta soltanto volerlo. 

@mcarapex