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Walter Veltrini, attraverso le colonne de La Gazzetta dello Sport, ha fatto un bilancio dell'esperienza di Pirlo sulla panchina della Juventus: "Andrea Pirlo è entrato dalla porta di servizio, persino scaraventato dentro con inaspettata velocità. Ma lo ha fatto in punta di piedi. Non ha detto di no, non si è sottratto, forse si è spaventato - prima squadra da allenare la Juve dei nove scudetti consecutivi-ma ha tenuto i fari bassi tanto quanto il tono della sua voce. Ha sbagliato delle scelte, all’inizio ma le ha intelligentemente corrette. È riuscito a dare forma a un centrocampo che pure, non abbiamo cambiato idea, non è al livello delle altre big europee. La coppia Arthur-Bentancur si è mostrata la più equilibrata ed è quella che Pirlo ha scelto come riferimento. Ha lanciato dei giovani, come non accadeva da tempo: Dragusin, Frabotta, Fagioli, Da Graca, Vrioni. Danilo è un altro giocatore dall’anno scorso e la Juve ha trovato solidità difensiva, in particolare da quando è tornato quel fenomeno della natura che si chiama Giorgio Chiellini. Un giocatore la cui assenza ha pesato molto sul lavoro, nel torneo scorso, di un bravo tecnico come Sarri. Poi Pirlo sembra aver trovato, ma questo a chi lo conosce non è sembrato strano, un buon rapporto con i giocatori. Lui è stato un campione e questo rende nello spogliatoio e in campo le cose più facili. Anche sostituire Ronaldo. Non ha ancora costruito un gioco che sia sempre convincente e la squadra ha momenti di cali di tensione e di risultati, come dimostra la collocazione in classifica, inusuale negli ultimi anni".