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A margine del Premio Fair Play-Menarini, Louis van Gaal, allenatore olandese Ex Ajax, Barcellona e Bayern Monaco, ha parlato del campionato italiano e della Juventus. La sfida all'Inter, Surez e De Ligt, ecco le sue parole alla Gazzetta:

CONTE - «E’ bravo a trasferire la sua filosofia di gioco, ma in partita è troppo emotivo. Restare freddi aiuta ad analizzare meglio il gioco, migliorerebbe la sua attitudine in campo, ma anche a me talvolta è successo».

PIRLO - «Pirlo è stato il migliore da giocatore, ma non so come sarà da allenatore. Ce ne sono pochi di bravi giocatori diventati ottimi tecnici anche perché purtroppo nella cultura latina lo spirito comune passa spesso in secondo piano. Un allenatore non deve pensare a se stesso ma al bene comune, tra i giocatori succede raramente, ne ho avuti pochissimi così ed erano i miei capitani: non rappresentavano la squadra, ma la mia filosofia e la portavano avanti in partita».

SUAREZ - «Il Barcellona con lui e Messi gioca in 9 contro 11 quando si difende. Individualmente è “the best”, ma non basta. Sta all’allenatore creargli il ruolo giusto, se andasse a Torino si azzererebbe tutto. Certo, però, ha 33 anni».

DE LIGT - «E’ bravissimo, accanto a Bonucci e Chiellini crescerà ancora di più, ma il migliore per me è De Jong, che nel Barcellona gioca fuori ruolo. Ci penserà Koeman».

MEGLIO OGGI O QUELLA DEL 1996 - «Quella di Vialli e Ravanelli ha vinto. E chi trionfa è il più forte».

OLANDA KO CON L'ITALIA - «Mancavano quattro titolari. Comunque è stata la prima volta che ho amato il calcio italiano perché in passato era conosciuto come difensivo».