IL SÌ ALLA JUVE - “Il giorno in cui parlai con la Juve mi chiamò il fratello di Ferguson: ‘Vieni allo United, ti vogliamo al posto di Schmeichel’. La Juve però mi aveva spiegato tutto mezz’ora prima: decisi per Torino”.
CHAMPIONS LEAGUE - “La Juve è una seria candidata, con Ronaldo e l’organizzazione del club, a partire da Agnelli. Conosco Andrea da tanto, quando giocavo alla Juve veniva in bus alle partite e a volte parlavamo. E’ intelligente, alla Juve ha fatto molte cose buone e ora il lavoro all’Eca gli prende molto tempo”.
DE LIGT - “Noi sappiamo che i giocatori a un certo punto accumulano abbastanza esperienza e vogliono una sfida più grande, Matthijs è stato straordinario per l’Ajax, il più giovane capitano e il più giovane a giocare una finale europea per noi. So che i grandi club sono dietro di lui, è ovvio. Prezzo? Questo dovete chiederlo a Overmars ma noi finanziariamente siamo stabili, non abbiamo bisogno di vendere”.
RONALDO - “Ho giocato con lui fino al 2009. Tanti giovani dicono di voler diventare il migliore ma lui lavorava per esserlo. Quando gli altri andavano sotto la doccia, mi chiamava: ‘Edwin, vieni a pararmi un po’ di punizioni’. Io gli dicevo di prendere il secondo o il terzo portiere, perché io ormai avevo 35 anni, ma lui niente: ‘Vieni tu, voglio segnare al più forte’. Allora andavo. Calciava con la rincorsa a gambe allargate e la palla prendeva una traiettoria impossibile. Ora è diverso, non è più un’ala, corre meno ma segna sempre molto”.