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Era l'occasione giusta per rialzare la testa, e pure per scacciare un po' di vecchi fantasmi. La Juve Under 23 è ripartita oggi dal Pontedera, l'ha fatto dopo la prima vittoria sul campo dell'Arezzo, arrivata proprio mercoledì: da toscani a toscani, la magia non si è ripetuta. Anzi: ci ha pensato Mota Carvalho a evitare il ko definitivo, per l'1-1 finale arrivato ad Alessandria.

COSA NON VA - Uno sguardo d'insieme e uno ai singoli, situazione obbligata se guardiamo ai numeri, pure un po' alla classifica. Troviamo un attacco che incide, ma una difesa che ha quasi un obbligo morale verso i gol subiti. Si scherza, ovviamente. Anche perché oggi è arrivata una grande prova del duo: Alcibiade è rinato e ha trasportato Coccolo verso una prova positiva, come lo tenesse per mano. In mezzo? Portanova sta crescendo, Clemenza ha classe: manca Rafia (oggi poco lucido) e poi ci si aspetta il salto da qualità da parte di Han. E' il filo rosso che li unisce, a venire meno. Un'idea di base della squadra, e quindi la mano di Pecchia. Per carità: oggi squalificato. Però desaparecido nel tocco in più da dare a questa formazione. 

COSA VA - I gol. I bei gol. E gli importanti gol. La Juve costruisce in maniera discontinua, però finalizza. Mota Carvalho dà la sensazione di essere un attaccante di livello diverso. Sa giocare coi compagni, gira il pallone con una qualità differente. E poi sa soffrire, soprattutto quando la palla non passa dalle sue parti per minuti e minuti. Aspettando Zanimacchia e la continuità di Olivieri (giustamente prima riserva), c'è comunque Lanini a dispensare profondità e ottime giocate. Forse è lui, l'uomo in più. Un ritorno non calcolato che si rivela arma letale. Considerando il motivo dell'esistenza di questa squadra - e cioè l'esclusivo processo di crescita, non il risultato - qualche risposta è arrivata. Pure se è evidentemente troppo poco.