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Sedotta e abbandonata, la Vecchia Signora. Non ha per nulla apprezzato gli evitabili e sgradevoli comportamenti avuti da Dani Alves prima di lasciare Torino. Lo stesso Dani Alves esaltato e osannato negli ultimi mesi della scorsa stagione. Nessun salvatore della patria, però. La sconfitta in Champions League ha cambiato le cose, prima per il brasiliano, lasciatosi andare a dichiarazioni di dubbio gusto verso una piazza che l'ha comunque amato, poi, di conseguenza, per la Juventus. Ieri il saluto della società tramite il sito ufficiale, quanto più freddo e distaccato possibile. Niente a che vedere con le parole d'amore spese in ultima istanza per i vari Patrice Evra, Fernando Llorente, Andrea Pirlo e Carlos Tevez, che hanno lasciato i colori bianconeri svincolandosi come il terzino destro brasiliano. Sarà vero che chi semina vento raccoglie tempesta.

CIAO DANI - "Dani Alves ha rescisso il contratto con la Juventus. L'esterno brasiliano, termina quindi la sua avventura in bianconero dopo una stagione, durante la quale ha conquistato uno scudetto, il sesto consecutivo per la squadra, una Coppa Italia, e ha raggiunto la finale di Champions League. Con la maglia della Juventus Dani Alves ha collezionato 33 presenze, segnando sei reti e confezionato altrettanti assist. 2700 i palloni toccati nei 2500 minuti nei quali è stati in campo e 68 le occasioni da rete create, 107 i cross scodellati e 57 i contrasti vinti. Questi i numeri principali della sua esperienza a Torino". Insomma, una mera riproposizione statistica, senza lasciar trasparire alcuna emozione per il brasiliano, che ha esaltato i tifosi bianconeri con un finale di stagione da urlo, aiutando da protagonista la squadra a raggiungere la finale di Champions League. Le cose non sono andate come auspicato, però e Dani Alves ha decisamente esagerato con le parole dopo aver deciso di lasciare Torino. L'invito a Paulo Dybala ad abbandonare i bianconeri in futuro, il tentativo di portarlo con sé al Manchester City e quell'addio, tramite Instagram, con un tono polemico e senza particolare entusiasmo. Decisamente troppo perché la Juventus potesse salutarlo come i suoi predecessori.

DA EVRA A TEVEZ - Patrice Evra, che non dimentica mai di dare la propria carica alla sua ex squadra, come in occasione della vigilia di Cardiff, venne salutato prima di volare all'Olimpique Marsiglia come "un giocatore diverso da tutti gli altri [...] Un leader, si, ma sempre col sorriso. Una perfetta sintesi del suo stile, del suo amore per il calcio e della sua voglia di dare il massimo, senza rinunciare mai a un pizzico di divertimento. Buona fortuna, Pat, e grazie di tutto". Il guerriero spagnolo Llorente, invece, finì al Siviglia, ma venne ringraziato per "dedizione, fatica, personalità e professionalità. Questo è stato El Rey Leon in maglia bianconera". Senza dimenticarsi di Pirlo, elogiato come "maestro" grazie alla "raffinata semplicità del suo gioco, una rivelazione continua, come scoprire l'essenza stessa del calcio. Ecco perché per noi Maestro è più indicato. E poi è l'appellativo degli artisti, siano essi pittori, registi del cinema, direttori d'orchestra".Infine, Tevez. E' stato tra i protagonisti più eccellenti nel recente passato della Vecchia Signora e il messaggio bianconero, prima del ritorno al Boca Juniors, rispettò la sua classe: "Carlitos torna nella sua Buenos Aires, a indossare la camiseta del Boca e a fare esultare altre folle di amanti del pallone. Folle che lo hanno adorato in maniera direttamente proporzionale ad ogni goccia di sudore spesa per onorare le maglie che ha indossato in Argentina, Brasile, Inghilterra ed Italia".

Dani Alves se ne va da Torino con il sorriso sulle labbra, così come è arrivato. Siamo certi, però, che il suo nome non risuonerà mai più a gran voce tra le mura dello Stadium.