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I numeri, soprattutto nel calcio, contano e difficilmente non raccontano la verità. Dal momento del suo arrivo a Torino, datato gennaio 2022, di Dusan Vlahovic si è detto e scritto tanto. Vuoi il prezzo esorbitante del cartellino, vuoi che nell'immaginario dei tifosi si è sempre pensato che l'attaccante serbo sarebbe stato il fulcro attorno al quale costruire la Juventus del post Cristiano Ronaldo. E perché no, c'è anche chi in DV9 ha visto una potenziale risposta a tinte bianconere ad un certo Erling Haaland, ovvero il riferimento mondiale in quel ruolo.

In altre parole, aspettative altissime che l'attaccante serbo ha sin qui ripagato soltanto in parte e ad andamento intermittente. Non è nemmeno una questione di goal, perché quelli - parlano i numeri - Dusan li ha sempre fatti e sempre li farà. Anche quest'anno, per intenderci, il 30% della produzione offensiva porta la sua firma. Da questo punto di vista il goal non sarà mai un problema.

Certo, le prestazioni sottotono e alcuni clamorose occasioni fallite pesano sul bilancio complessivo, ma ad anni 24 è arrivato il momento di compiere quello step necessario per entrare nella storia della Juventus, perché piaccia o non piaccia stiamo parlando di un vero e proprio patrimonio di una società che su di lui ha investito, creduto e continua a chiedere tanto.



E quindi che cosa aspettarsi dal 2025 dell'ex attaccante della Fiorentina? L'augurio è che sotto l'albero possa finalmente trovare - alla sua terza stagione all'ombra della Mole - le chiavi di quella squadra che su di lui ha puntato tanto, per non dire tutto. E' il momento, Dusan. Per diventare leader e per lasciare un segno indelebile nella storia della Juventus.