Spero di avere torto se ho l’impressione che, per essere un pragmatico, Allegri sia un tantino fondamentalista e poco relativista. Per lui gli schemi sono una buffonata, sempre; i giovani devono fare esperienza, sempre. Quali giovani? Quelli come Rovella o Cambiaso con campionati di A alle spalle? Quelli che, con la loro vitalità, si dimostrano essenziali per una squadra molle e sfiduciata?
Spero di avere torto se il massimo risultato del gioco, espresso in due partite ufficiali, è quello di “non aver preso gol”, se i migliori giocatori in campo, fra amichevoli e non, sono risultati sempre i portieri (eccezione Di Maria per un tempo).
Spero di avere torto se, dopo tre anni e rotti, le partite buone di questa squadra si contano sulle dita di una mano, fra “corti musi”, costruzione dal basso, Ronaldo-dipendenza, giocatori ritenuti erroneamente risolutivi capaci di far reparto da soli (Locatelli), veri e propri “pacchi” (Arthur, Ramsey, Rabiot), difensori usurati considerati indispensabili (Bonucci, Alex Sandro, De Sciglio).
Spero di avere torto se non mi aspetto molto da “cavalli di ritorno” come Milik o Paredes. Se non altro Pogba o Di Maria, campioni lo sono stati. Sì, spero di sbagliarmi come quando fu annunciato Mandzukic.
Spero di sbagliarmi se questo mercato mi sembra impostato “a toppa”: si fa male un giocatore, ne prendo per quel ruolo un altro, a prezzi modici se non di saldo.
Spero di sbagliarmi se vedo poco entusiasmo in giro: fra i tifosi, fra gli osservatori, fra gli juventinologi e in chi scrive.
Insomma, essere smentito dai fatti futuri mi farebbe un gran piacere, superiore alla tristezza generata dai fatti recenti e attuali.