MERCATO - Un futuro in bilico già prima del lockdown, che a questo punto potrebbe spingere sempre più verso la separazione. La stagione dell'ex Psg in bianconero non è stata un granché: quello che doveva essere un bel colpo a parametro zero si è rivelata un'illusione con lo stipendio da top player. 24 partite tra campionato e coppe, molte delle quali al di sotto del suo valore. Il mercato però non manca, e così un flop si può trasformare in una plusvalenza da leccarsi i baffi. Arrivato a scadenza di contratto in estate, il primo club che sarebbe disposto a prenderlo è l'Everton. O meglio, il suo allenatore: Carlo Ancelotti si è innamorato di lui quando l'ha lanciato in prima squadra, ora vorrebbe lavorare con lui anche in Inghilterra. Altra soluzione: inserirlo come contropartita in uno scambio. Che sia con il Barcellona (tanti discorsi aperti) o col Manchester United (Pogba), può tornare utile per abbassare la parte cash.
NON PROFESSIONALE - Insomma, Rabiot è in uscita dalla Juve. L'atteggiamento del giocatore di rimanere fino all'ultimo in "vacanza" non è piaciuto alla società, che però non può multarlo perché non ha infranto nessuna regola: gli allenamenti individuali che stanno svolgendo i suoi compagni in questi giorni sono facoltativi, quindi Rabiot aveva tutto il diritto di continuare a lavorare nella sua casa in Costa Azzurra. Sicuramente non è stata una mossa professionale, però. Visto che una volta avuto l'ok per gli allenamenti individuali alla Continassa, la società aveva richiamato i calciatori all'estero per (sperare di) averli pronti entro il 18 quando si potrà ricominciare a lavorare in piccoli gruppi. Il primo a rientrare - neanche a dirlo - è stato Cristiano Ronaldo, che si sta allenando a casa per farsi trovare in forma lunedì prossimo. Poi, via via, sono tornati tutti gli altri. Rabiot no, lo farà domani.
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