Un anno di Chiesa. Per capire che si tratta di un calciatore da Juve. Di un campione, dunque. Perché ci sono tanti grandi giocatori potenziali, ma sono pochissimi coloro i quali riescono a essere protagonisti assoluti in una grande squadra. Come Federico. Nonostante le difficoltà dei bianconeri nella scorsa stagione, e nonostante fosse appena arrivato tra tante stelle affermate (a cominciare da Ronaldo), si è ritagliato presto uno spazio importante. Ha segnato gol pesanti, anche in Champions, e ha dimostrato di poter essere un leader, un trascinatore, alla faccia della giovane età: il campo racconta sempre la verità, senza guardare la carta d’identità. E il percorso non si è esaurito perché poi ci sono stati il trionfo all’Europeo, con due reti di straordinaria importanza contro l’Austria e la Spagna, e anche questo bell’inizio di stagione, impreziosito dal colpo decisivo contro il Chelsea.
Un anno di Chiesa. Nel giorno in cui il suo ex presidente Commisso annuncia: “Vlahovic non rinnova il contratto con la Fiorentina”. Difficile immaginare per il gigante serbo un cammino uguale a quello di Federico, da Firenze alla Torino bianconera, considerate le condizioni economiche della Juve certamente non floride. Ma in una situazione come quella di Vlahovic è fondamentale la volontà del calciatore (anche in questo, Chiesa insegna). E allora chissà qual è il progetto del centravanti viola: restare in Italia, in una squadra di vertice, oppure tuffarsi in un’avventura fuori dal confini della sua seconda patria? La Fiorentina aspetta di sapere. E anche la Juve: sul mercato la formula Chiesa può essere utilizzata di nuovo.
@steagresti