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Le recenti parole in conferenza stampa di Adrien Rabiot assomigliavano molto ad un assist a Massimiliano Allegri, soprattutto in vista di Juventus-Inter. “Nel club e in Nazionale faccio ruoli diversi: alla Juve sono più incursore, nella Francia più equilibratore”. Una manna dal cielo, soprattutto nell’idea che aleggia alla Continassa di schierarlo in mezzo al centrocampo a tre domenica sera, al posto di Locatelli.
 
In realtà, quello visto questa sera contro la Grecia è il solito Rabiot, quello che conosciamo anche alla Juventus. Parte centrale in un centrocampo a due, ma tutto fa tranne che impostare. Le zolle più calpestate sono quelle del centrosinistra, con diverse percussioni sul lato mancino del campo, verso la trequarti avversaria. Pochi errori tecnici, ma il numero di passaggi – soprattutto sul lungo -, non sono certo quelli che ci si aspetta da un costruttore di gioco, da chi dovrebbe dettare il ritmo alla squadra.
 
È anche vero, però, che nella posizione di play Allegri non cerca il tradizionale regista, più un calciatore fisico che possa dare una mano alla difesa a tre. Nonostante ciò, i dubbi rimangono, anche perché sarebbe limitato nelle incursioni, suo punto di forza. Inoltre, un altro dei dubbi di Allegri guarda alla squadra avversaria: toglierlo dal ruolo di mezzala farebbe venire meno l’accoppiamento con Barella.
 
Oltre i ragionamenti tattici, anche i commenti social somigliano molto a quelli dei tifosi juventini. Anche in Francia il dibattito è aperto, soprattutto sui social, tra chi non capisce perché parta sempre titolare e chi, invece, sostiene che non se ne possa fare a meno. In mezzo a tutto ciò una certezza: Deschamps non se ne priva mai, stessa storia per Allegri, al di là di quale sia la posizione in campo.