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Da qualunque prospettiva lo si guardi, Cristiano Ronaldo resta un giocatore completamente diverso da tutti gli altri. E come tale va gestito, accogliendo ogni sua decisione. Il prezzo da pagare è questo, per così dire, anche al di là dell'operazione da 117 milioni di euro che lo ha portato alla Juve e all'ingaggio di 31 milioni netti a stagione per quattro anni. Così si minimizza, anzi si ignora, lo sfogo dopo il cambio ricevuto con il Milan in una fase problematica a livello fisico di CR7. Così si prende atto della decisione di Ronaldo di andare in Portogallo e restarci, ancor prima che arrivassero comunicazioni ufficiali dalla Uefa o dal club bianconero, che hanno portato alla sospensione dell'attività solo dopo la positività al Covid-19 di Daniele Rugani. È il più forte al mondo? Sì, lo è ancora, sempre al centro del dualismo con Leo Messi mentre si prepara una nuova generazione di fenomeni. Varrà ancora a lungo un investimento del genere? Questa è una domanda che non può ancora avere risposta, con la quale ci si interroga alla Continassa. IL RINNOVO NO – Anche a proposito di un possibile rinnovo o di una cessione. Complicata, complicatissima, perché per età e valutazione, appare sostanzialmente invendibile Ronaldo che per meno di 55 milioni genererebbe una minusvalenza. E appare sconveniente anche l'ipotesi di un prolungamento di contratto, a meno che Ronaldo non abbracciasse l'idea di una decurtazione netta dell'ingaggio, a oggi praticamente impossibile. L'accordo in essere ha come scadenza il 30 giugno 2022, non sono all'orizzonte degli addii prima. Ma oggi, alle stesse condizioni, un prolungamento sarebbe sbagliato. Nel 2022 Ronaldo avrebbe 37 anni, guardando al campo anche a 37 anni è facile immaginarlo sulla cresta dell'onda. Ma a quale prezzo? La Juve dovrà essere riuscita in quel tempo ad aver individuato un erede reale, a livello di immagine e in termini tecnici, per quanto un altro Ronaldo semplicemente non ci sia e non ci sarà. Fuoriclasse e azienda nell'azienda allo stesso tempo. Il suo arrivo alla Juve ha segnato un cambio epocale, una svolta verso il top a livello mondiale sotto ogni punto di vista, la recente recessione ha visto svanire in borsa l'effetto Ronaldo ma le cause sono di tutt'altro tenore. Legarsi mani e piedi a CR7 per altre stagioni, però, potrebbe essere un errore senza troppe vie d'uscita.