No alla globalizzazione del pallone, delle tv, sì al nazionalismo, alla patria, ai fasci ed ai saluti romani, come testimoniato dopo il primo incontro, come detto, all'Associazione Alpini di Palazzolo sull'Oglio. Insomma, un campionario di qualità che ormai accomunano tutte le correnti di tifo organizzato in Italia, a prescindere dalla squadra che rappresentano. Subito coccolati dai "colleghi" più navigati, i "Nemici del calcio moderno" hanno al loro interno estimatori di Forza Nuova e dell'emanazione locale di destra radicale Brescia ai bresciani e sicuramente avranno occasione di far sentire nuovamente il loro nome.
Tra gli ultrà che hanno aderito, alcuni seguono anche la Nazionale, e vedono proprio nella riduzione dei giocatori italiani nei vivai e nelle prime squadre come una delle piaghe più dolorose di questa modernità che vogliono combattere. Roberto Bonadei, responsabile del centro alpini che ha ospitato l'aperitivo inaugurale, sempre a Repubblica smentisce qualsiasi coinvolgimento: "Mi hanno contattato per chiedere di poter fare un aperitivo nel nostro spazio esterno. Mi hanno detto che sono un club di fan della Juventus. Io so giusto questo. Per il resto non so cosa dire" ha dichiarato, declinando ogni responsabilità. Così, mentre la magistratura sta portando avanti le sue inchieste sulle infiltrazioni mafiose e neofasciste nel tifo organizzato, mentre si sta ancora facendo giustizia sulla questione biglietti (qui le parole di Carlo Taormina, l'ex avvocato di Berlusconi che segue la difesa dei tifosi), sembra strano che sia questo il tempo di aprire nuove sezioni nella, già tormentata, curva della Juventus.