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Levi’s Stadium, Santa Clara, California. Era il 22 luglio scorso e lì la Juventus avrebbe dovuto giocare un’amichevole con il Barcellona, ma un virus intestinale mise ko mezza squadra blaugrana e quindi niente test. La Juve si allenò quindi lì e a fine seduta due ragazzi, preso qualche pallone ovale da football, si misero a provare qualche calcio tra i pali alti: uno accovacciato tiene ferma la palla con due dita, l’altro prende la ricorsa per calciare tra i pali, in quel caso verso una porta da soccer. Il feeling c’era già tra Dusan Vlahovic e Kenan Yildiz, racconta Tuttosport. Anche se in quel momento nessuno - forse nemmeno Massimiliano Allegri e Cristiano Giuntoli che scrutavano attentamente la situazione da bordocampo - avrebbe immaginato che quella sarebbe diventata la coppia d’attacco della svolta.

Già a quei tempi andavano d’accordo, ma l'intesa è cresciuta con il tempo, con Dusan che è stato da subito un punto di riferimento per il gioiellino turco, un aiuto nell'inserimento e anche un giocatore in grado di fornire consigli. I due parlano stessi e Kenan vede Vlahovic come un leader dello spogliatoio. Così, si legge, è nata così un’amicizia che va al di là di quello che succede in campo. E i cui riflessi positivi tuttavia sono evidenti: sarebbe riduttivo spiegare la rinascita di DV9 solo con l’esplosione di Yildiz, ma non si tratta di un caso. I numeri del resto non mentono: anche se non tutti sono arrivati giocando in tandem, i gol del centravanti serbo sono 6 nelle ultime 5 partite, da quando cioè l’ex Bayern è diventato un titolare. E il 18enne non è da meno, anzi. Ne beneficia Vlahovic, ne beneficia la Juve, che a gennaio ha segnato 18 gol prendendone appena 2. In copertina alla Juve, oggi, c'è la nuova coppia gol, Vlahovic-Yildiz, inaspettata, ma già con radici lontane.