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L’esclusione dalla Champions League è stata, ed è ancora, una mazzata sul bilancio della Juve. A ribadirlo ci sono i numeri del primo semestre della stagione 2023/24 con la relazione finanziaria semestrale consolidata al 31 dicembre 2023, approvata ieri sera dal Cda bianconero. La perdita è di 95,1 milioni, nettamente superiore a quella certificata al 31 dicembre dell’anno precedente, ferma a -29,5 milioni, scrive Tuttosport. Però le cifre vanno lette in controluce e soprattutto in prospettiva: prima di tutto perché la Juventus conta di restare fuori dalla Champions per una sola stagione (ma questo dipenderà dal campo) e poi perché da sottolineare ci sono alcune voci interessanti sui costi che certificano la politica di contenimento del club.

I dati sui costi, infatti, sono in diminuzione, nel piano di razionalizzazione delle spese senza depauperare il patrimonio della prima squadra: sul bilancio del semestre pesano le ultime rate dei pagamenti di alcuni calciatori, ma è evidente il calo della spesa nelle voci relative ai costi del personale tesserato e degli ammortamenti, si legge. L’idea del club è che al 30 giugno 2024 l’indebitamento venga ridotto e non solo per l’aumento di capitale che verrà perfezionato entro la fine del quadrimestre (o al 31 marzo o al 30 aprile). La ricapitalizzazione andrà a consolidare il patrimonio netto, ma soprattutto servirà a ridurre l’indebitamento che al 31 dicembre 2023 risulta essere di 326,8 milioni. Così, con un indice di liquidità più alto ci potranno essere più possibilità di movimenti sul mercato in estate, aspettando la fondamentale, per le finanze, qualificazione alla Champions e magari al Mondiale per Club 2025, chiude il quotidiano.