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Un desiderio latente serpeggia in tre quarti degli italiani, nella maggioranza non solo dei tifosi, ma anche dell’opinione pubblica, degli addetti ai lavori (giornalisti, presidenti, dirigenti, funzionari…): “Fate che la Juventus non vinca l’ennesimo campionato!”. Non ne possono più ovunque, ai piani alti e bassi, nelle redazioni sportive, negli spalti (vuoti) degli stadi.

Se la Juve subisce 4 rigori di fila discutibili per mano involontaria, ma con mignolo largo, pallone schizzato dalla siderale distanza di 50 centimetri o dopo che la palla è stata giocata con l’anca, il petto, il ginocchio (comunque giocata) e poi toccata con braccio stretto, ma avambraccio in avanti in corsa è “rigore netto”: “Ci dispiace - dice il coro greco antijuventino - le regole, sbagliate che siano, sono queste”. Quando avviene l’opposto e cioè che di queste regole discutibili si avvalga anche la Juve, allora non ci siamo più. “Eh, no! Ora basta! Gli han dato due rigori a favore, contro l’Atalanta, che gridan vendetta! Queste regole vanno rifondate! Questo Campionato è falsato!”. Ma come? E i rigori dati a Milan e Torino? “Beh - questa la risposta - le regole sono chiare e vanno applicate!”.

Non c’è niente da fare, non ci sarà mai niente da fare. Si ritira fuori il goal di Turone, in fuorigioco, ma falsificato nella sede Rai di Roma (Carlo Sassi docet) si riparla di Muntari e tutto il resto passa in cavalleria. Lo capiamo, perché la Juve che vince troppo annoia, uno sport senza competitori annoia, 8, 9 anni di bocca asciutta frustrano e avviliscono e, insomma, “è tutto il sistema calcio a soffrirne”. Che la pensino così i tifosi di altre squadre non meraviglia. Meraviglia, invece, che a pensarlo sia la stragrande maggioranza dei giornalisti e dei commentatori, i quali aggiungono: “Gioca meglio l’Atalanta, quindi lo meriterebbe lei lo scudetto”. Se è per questo sono tante a giocar meglio, dal Sassuolo, al Milan. Prima giocava meglio anche la Lazio, poi “purtroppo” è crollata. L’Inter non incanta, però è vicina: “certo senza quei rigori regalati, senza l’immeritato pareggio col Sassuolo oggi la musica sarebbe ben altra”, continua il coro.

Anche la Juventus sembra non averne tanta voglia di vincerlo questo Campionato. Ormai è un classico: va in vantaggio di due goal, ha in pugno la partita e in una manciata di minuti si fa riprendere e superare. Due punti in tre partite recitano una media salvezza.
Allora i casi sono due: o ci pensi lei a perderlo o ci pensino gli altri a farglielo perdere. Come? Cambiando le regole ad hoc. Ad esempio: chi guadagna tre calci d’angolo contro la Juve batte un rigore oppure il fuorigioco, nel mezzo campo juventino non vale oppure la Juventus non può fare sostituzioni. Sì, facciamo qualcosa per dare una scossa, facciamo una mossa per salvare il nostro calcio!

Però, invece di farlo sottobanco, di inveire, di sospettare, di urlare, si trovi qualche esimio critico, commentatore, consulente ecc. capace di presentare questa proposta: si siedano a un tavolo (Federazione, Lega, Coni ecc.) e chiedano al Presidente Agnelli di cambiare le regole. Oppure, se proprio non ce la fa a perdere il Campionato (per quanto ce la metta tutta) lo vinca pure la Juventus, ma poi lo regali alla seconda, foss’anche l’Inter.

Sai che sospiro di sollievo, sai quanta gente felice, sai che salvezza (del calcio italiano e forse mondiale), sai che liberazione dal tormentone estivo! Vabbè: in autunno, il refrain tornerà, ma almeno un mese di vacanza ce lo pigliamo!