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    Tudor può fare quello che non hanno fatto Allegri, Sarri e Thiago Motta

    Tudor può fare quello che non hanno fatto Allegri, Sarri e Thiago Motta

    • Andrea Ajello
    Nove partite di campionato, poi almeno tre del Mondiale del Club e poi chissà, così Igor Tudor è arrivato a Torino per diventare il nuovo allenatore della Juventus: "Che abbia 2 mesi o 10 anni di contratto non cambia" ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione. Intanto, due ne ha già giocate e forse, un pezzettino di futuro se l'è già guadagnato. Certo, ancora la strada è ancora lunga e passerà inevitabilmente dalla qualificazione in Champions, tutt'altro che scontata. Ma non solo, perché il tecnico croato sa che potrebbe anche non essere sufficiente. Dipenderà anche da come sarà raggiunta, da ciò che dimostrerà dentro e fuori dal campo in questo periodo. E anche da cosa potrà offrire il mercato degli allenatori (con la posizione di Antonio Conte che potrebbe cambiare le carte in gioco).
     

    Tudor può unire tutto l'ambiente Juventus


    Una possibilità però Tudor ce l'ha senza dubbio e se la giocherà fino in fondo. La strada è quella giusta; quattro punti in due partite e una Juventus che si è ritrovata a livello prima di tutto caratteriale. Ma c'è di più, perché Tudor, per come ha iniziato l'avventura, per quello che rappresenta per la Juventus e per le idee che ha, può fare ciò che non hanno fatto in ordine Massimiliano Allegri, Maurizio Sarri e Thiago Motta, ovvero unire tutto l'ambiente, tifoseria inclusa. Squadre e contesti differenti, ma dagli ultimi anni del "primo" Allegri fino a questi mesi, c'è sempre stata una spaccatura, più o meno netta, del "popolo bianconero". 

    Le discussioni tra i "risultatisti" e i "giochisti", tra chi ritiene che il calcio sia "semplice" e chi invece ha tutt'altra visione. Ma ancora di più, come si è visto nell'esperienza di Thiago Motta a Torino, la divisione tra chi ritiene che serve "juventinità" e un certo modo di stare dentro la Juventus, a prescindere dalle questioni più strettamente calcistiche e chi invece preferiva "allontanarsi" dalla tradizione del club. 

    Ecco, Tudor può unire tutto questo, perché di juventinità ne ha in abbondanza e perché sembra poter unire il "passato" glorioso della Juve, che conosce bene cosa significhi stare in questo club e quali siano le priorità ma che allo stesso tempo guarda in avanti, con un'idea di gioco moderna perché come dichiarato da lui stesso, il calcio è cambiato rispetto a 20 anni fa. Un allenatore "juventino", che si poggia su ciò che ha imparato in tanti anni in bianconero e che allo stesso tempo guarda in avanti. Le componenti per unire tutti ci sono, ora toccherà a Igor riuscirci. 

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