6
Sfondo mare, a cullare i ricordi. Romeo Agresti, Direttore Editoriale de IlBiancoNero.com, ha intervistato in esclusiva una leggenda della Juventus: è David Trezeguet, 171 reti in 320 presenze, miglior marcatore straniero nella storia del club. E icona, totale, di una Juve che ha saputo cambiare pelle, senza dimenticare chi c'è stato nel momento più complicato. Anche per questo, le sensazioni trasmesse sono più intense.

Se ti cito la parola Juventus, qual è la prima emozione che ti viene?
"Beh, Juventus… Come prima parola sicuramente 'scudetti', poi 'vincenti'. Una squadra che per me è stata molto importante a livello calcistico. Anche a livello personale". 

Qual è stato l'insegnamento più grosso che ti ha lasciato sfoggiare la maglia della Juve?
"Vincere". 

E quanto è difficile capire il peso della maglia della Juve, per un calciatore?
"Molto. Ma la Juve te lo fa capire subito, l'ambiente e in più i giocatori passati. Almeno questo è quanto accaduto a me. Avevo quell'idea lì, da Platini a Zidane. Gente che ha ancora oggi un rapporto molto importante con la Juventus". 

Ti piace Dusan Vlahovic?
"Mi piace, sì. Anche se credo debba migliorare ancora tanto, dare un contributo molto più importante se vuole diventare uno 'storico'". 

E' difficile per una prima punta giocare con un giocatore con le caratteristiche di Chiesa?
"Chiesa è un giocatore diverso. Credo ci sia ancora e anche per lui molto da migliorare. Però è un giocatore molto interessante, che dovrà dimostrare la sua qualità. E credo che comunque il parametro di Chiesa sia Del Piero. Allora è un parametro molto alto. Starà a lui dimostrare, ha tutta la qualità per farlo. Deve dare un contributo ancora più importante…".