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Ivan Juric parla in conferenza stampa dopo Torino-Juve.

TANTI ERRORI - "Il più grande rimpianto? Sì, solo sì. Sono assolutamente d'accordo. Tutte le occasioni della Juve, dalla prima alla mezz'ora, sono stati errori pesanti, tecnici. Anche abbastanza senza senso. Non creati per una grande pressione. Errori banali, sia il primo che il secondo tempo. Aperto il campo, facendo errori che non t'aspetti. Il più grande rammarico". 

RISPOSTA AGLI ERRORI - "Tensione da derby? Non so, non abbiamo fatto errori, e magari può starci all'inizio. Non avevo la punta centrale, nella ripresa ho visto qualcosa di meglio, fatto qualcosa senza attaccanti. Nel primo tempo potevamo fare di più. Non avendo punta centrale devi lavorare di più. Il rammarico è più quello: puoi giocare, fare gol o meno. Ma abbiamo aperto il campo alla Juve, senza senso". 

PAURA DEL CONTROPIEDE - "Fatto tutto come al solito, uguale ad altre volte, cercando di rubare palla come altre volte. Mancava per me lo spunto vincente, l'1vs1 al di là della bravura dei giocatori della Juve. Rubati tanti palloni, potevamo fare di più e non siamo stati al massimo. Ma spirito e idea sono stati identici. Abbiamo fatto tanto, palla lunga, ma non hai quella pressione che dici: sono là! Devi costruire da dietro".

TORINO NERVOSO - "No, come detto prima, ci sono state linee di passaggio da fare. A volte la squadra fa pressing e ci sta. Non devi perdere palla senza senso. Normalmente non si vedono queste cose nel mio Torino. Si rispetta un gioco, poi ci sono errori e va bene. Ma non fai altri tipi di errore come stasera".

FRUSTRAZIONE - "Per me è un discorso più ampio là. Se sei a Torino, le aspettative possono essere un anno come l'anno scorso, di rinascita, positivo in tanti sensi e si vedevano certe cose. Ma per il Torino non va bene. Senza niente togliere al Verona, una situazione accettabile perché l'accettano, qui non l'accettano. Si crea frustrazione all'esterno. Il nome di Torino deve fare di più. Guardo la realtà: so bene la realtà della mia squadra, quanto è stato fatto e devo trasmettere questo ai ragazzi. Un lavoro molto più difficile. Bisogna essere realistici e ottimisti. Gli obiettivi del Torino, quello che significa, allora ti portano a una continua frustrazione. Posso solo lavorare con ragazzi che danno il massimo". 

GIOCO - "Non si vede? Non direi. Empoli credo sia stata una delle migliore. Si sa come gioco io e che tipo di giocatori devo avere".

LE PROSSIME - "Come si tira su il morale? Vogliamo passare in Coppa già martedì, riprendere la strada e ci sono momenti molto positivi, altri in cui serve adattarsi alle caratteristiche. Il campionato è appena iniziato, dobbiamo riprenderci subito". 

TIFOSI - "Grande sostegno dall'inizio alla fine, mi dispiace non fare qualcosa in più personalmente. Oltre ciò che manca, come allenatore non riesco a dare qualcosa in più. Dal basso sono arrivato qui. I miracoli? No, ho una buona squadra, lavoriamo bene, ma non riesco a darvi le soddisfazioni che la piazza che merita. Arrivo, arrivo, so che ho fatto tante cose buone, abbiamo lavorato come cani, avuti 1500 problemi, ma mi sento così, non riesco a spingerli su".

PROBLEMI STRUTTURALI - "Incide poco nelle scelte societarie? Rassegnazione no. A gennaio? No, non chiederò più. Ho preso due schiaffi e fatto tre passi indietro. Non si sgretola la fiducia, ero sempre un pazzo e mi mettevo lì, litigavo, lavoravo. Se c'era da fare una cosa, anche a Verona scontri pazzeschi. Ricordo per Amrabat, che ha cambiato la stagione del Verona. Faccio il mio, ma su certe cose non arrivo. Devo concentrarmi sulla squadra. E' il top, bisogna fare tanto e bene, non più, dedico tutto sul campo d'allenamento".