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Un gol sporco e la dea bendata che si rivela con tanto di occhiolino: la Juve passa 1-0, al 45', contro un Bologna bello e ordinato ma non esattamente concreto. Passa grazie alla rete dell'uomo migliore, Arthur, che accetta ben volentieri il premio del destino e sorride davanti a quel destro dal limite innocuo e poi perfido, trasformato da una deviazione della difesa rossoblù. Ah, poi ci mette del suo, immediatamente ricambia: con corsa, abnegazione, giocate uniche da giocatore unico qual è. E si fa carico della manovra, soprattutto. Più fluida e veloce, finalmente con ritmi importanti.

Sprazzi di campione, sì. Quelli che mostra anche Weston McKennie: sta bene, si vede e fa la differenza. A crollare è Federico Bernardeschi: due occasioni importanti - una colossale - e non sa cambiare il volto alla sua stagione, potenzialmente a tutta una vita bianconera. 

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