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Non era scontato, non lo è mai stato. Ma Thiago Motta è stata una piacevole scoperta per tutti, per tutti-tutti. Dai primi giorni alla Continassa, il racconto è uguale per ognuno: è una gran bella persona, è entrato in punta di piedi con fare decisionista, ma prima di parlare ascolta. E oggi è una clamorosa rarità. 

Dicono sia un perfezionista, ma con "standing". Percepisci la sua presenza perché è molto chiaro con chi lavora al suo fianco. Sa cosa vuole. E l'obiettivo principale è mettere in piedi una Juventus vincente, che possa andare anche oltre i propri limiti, però pure ben consapevole di questi ultimi. Un passo alla volta: non si fa nulla in tre giorni. 


Il retroscena dalla Continassa


Un episodio fa capire esattamente quanto questa Juve sia già la sua Juve. E' l'atteggiamento che Thiago ha avuto nei confronti degli uomini che curano il campo della Continassa, ossia il Training Center juventino. Il mister è rimasto ben 40 minuti a parlare con i responsabili del campo, per capire le metodologie proposte, la cura al dettaglio di quella che diventerà casa sua in quest'anno bello e pure intenso. 

E' arrivato per conoscere ogni membro della squadra che dirigerà, per cui si prenderà talvolta pure la responsabilità. Un nome dopo l'altro sarà dura da memorizzare, ma il tempo aiuterà e il tempo è oggi il suo peggior alleato. Va velocissimo e ce n'è sempre meno. Dal mercato agli allenamenti, in attesa dei big. Intanto, i primi giorni sono una bussola anche morale: questo Thiago piace a tutti, ora palla al campo. E in campo.



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