
Thiago Motta-Juventus, storia finita: risultati, gioco e gestione, cosa ha pesato di più nella scelta
Juventus-Thiago Motta, storia finita: i motivi dell'addio immediato
Ci sarà tempo e modo per analizzare a 360 gradi gli errori commessi dalla società e per dividere le responsabilità del fallimento di questo progetto, perché a prescindere da come si concluderà la stagione e dell'eventuale qualificazione in Champions, la decisione di esonerare Thiago Motta dopo così poco tempo mette la parola fine al nuovo "ciclo" iniziato con l'addio di Massimiliano Allegri. Motta non è l'unico responsabile e forse neanche quello principale se guardiamo tutto ciò che non ha funzionato oltre il campo e come ad esempio sono stati gestiti questi ultimi giorni.
In attesa di eventuali altri cambiamenti però (da giorni vi raccontiamo di come saranno fatte valutazioni complessive e su tutti i piani), è giusto soffermarsi sul tecnico, il primo, come sempre in questi casi, a pagare. Dal campo ai risultati e la gestione: non c'è davvero qualcosa in quello fatto da inizio stagione che Thiago avrebbe potuto mettere sul piatto della bilancia per chiedere ancora fiducia.
Thiago Motta esonerato perché...mancano i risultati
I risultati, sempre inevitabilmente al centro di tutto. Non solo alla Juventus, intendiamoci, ma soprattutto alla Juventus. Thiago Motta paga la posizione in campionato, in cui attualmente i bianconeri sono quinti in classifica, fuori quindi dalla zona Champions. Non era stato chiesto al tecnico di vincere lo scudetto; non essere mai stati in lotta ha deluso più i tifosi che la società ma il quarto posto non si può fallire e la strada portava in quella direzione. Ancor di più in prima linea ci sono l'eliminazioni nelle tre competizioni. In ordine di importanza, Champions League, Coppa Italia e Supercoppa. Sia in Champions che in Coppa Italia, la Juventus è uscita, con le ovvie proporzioni, contro avversari con cui i bianconeri partivano favoriti. Era giusto aspettarsi di più.
Thiago Motta esonerato perché...nessuna crescita in campo
Se si potevano attendere risultati altalenanti (anche se non così deludenti) e ancor di più difficoltà nella gestione al primo anno in una big da allenatore, ciò per cui c'erano maggiori aspettative erano le questioni strettamente calcistiche. E quindi il gioco, l'identità, la crescita di una squadra che in realtà non ha avuto tutto questo. Anzi, se ad inizio stagione si intravedeva la strada da seguire, se pur con le difficoltà che erano inevitabili per i tanti cambiamenti in rosa e il ritardo con cui sono arrivati molti dei giocatori che avrebbero dovuto rappresentare il punto forte della squadra, con il passare del tempo la Juventus ha perso sempre più certezze in campo. Non c'è stata una crescita né a livello di squadra né individuale. Non c'è stato niente.
Thiago Motta esonerato perché...i problemi di gestione
Infine, ciò che riguarda la gestione della squadra dentro e fuori dal campo. Il tema che più di tutti ha fatto discutere in questi mesi e che ha mostrato i limiti di Thiago Motta, dovuti in parte all'esordio in una panchina di questo livello ma molto per il carattere dell'allenatore e come affronta questo lavoro. Si è parlato molto di scarsa empatia con il gruppo. Non è solo quello perché i problemi sono stati più grandi. Ci sono state vere e proprie rotture con giocatori, su tutti Danilo. Ci sono state scelte sorprendenti che lo hanno allontanato dalla squadra. Dalla fascia del capitano all'esclusioni improvvise e ripetute di alcuni giocatori come Gatti, Thuram e nell'ultimo periodo Yildiz. Un allenatore, soprattutto nei grandi club, è "giudicato" prima ancora che dai tifosi e dai media, dai propri giocatori. E la gestione di Thiago Motta ha perso credibilità di fronte al gruppo troppo presto e in troppi casi.
Tra risultati, gioco e gestione, a pesare di più nell'esonero immediato di Thiago Motta è proprio quest'ultimo aspetto. Perché se fosse stato solo per risultati e gioco, la Juventus avrebbe potuto scegliere di cambiare solo a fine stagione. L'arrivo di Tudor (o di qualsiasi altro allenatore) non garantisce la qualificazione in Champions e la crescita della squadra passa ormai in secondo piano. Se la storia tra Thiago Motta e la Juventus non arriva neanche a fine stagione è perché ha perso il controllo del gruppo. E attenzione, questo non vuol dire che la squadra giocava contro, ma solo che non ci sono più le condizioni per andare avanti, neanche per altri 90 minuti.
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