MCKENNIE LO CHIAMA PROF - "Mckennie mi chiama professore? Sì, mi chiama così. Non l'avevo mai sentito. Avete intervistato due giocatori (Nico e McKennie, ndr) e ho sentito i vostri commenti. Sono d'accordo. Danno grande disponibilità a giocare anche in ruoli diversi, che non giocano sempre così ma lo fanno perfettamente bene, perché sono di alto livello e in più con modo e atteggiamento, è un piacere poter contare su ragazzi così".
CAMBIO KOOP - "Ha inciso nella ripresa? Anche. Quasi sempre soffriamo contro chi si chiude e riparte, è importante chiudere la partita, fa parte della nostra crescita, affrontare squadre dove dobbiamo controllare il gioco o andare in attacco, prendere rischio, perché alla fine l'iniziativa la prendiamo noi. Poi col vantaggio nella ripresa sono venuti ad attaccare, ci siamo chiusi e solo che non abbiamo fatto le transizioni perché abbiamo avuto chance di ripartire con qualità. E oggi non siamo riusciti a fare bene".
TREQUARTISTA - "Dipende dal loro momento, dalla partita, da chi affrontiamo. Nico può legare anche coi centrocampisti, può giocare lì. Ha già giocato lì, in tanti ruoli. Quando uno sa farlo c'è qualcosa di speciale perché è attento e fa attenzione ai compagni. Cerca di migliorarsi guardando altri e fa parte di questi giocatori. In allenamento sa giocare a 1 o 2 tocchi, sa girarsi. Giocatore che sulla fascia può andare a destra o sinistra, lì però lo vedo molto bene. Prima di giocare lì, deve essere convinto il ragazzo, ed è convinto di fare bene. Vediamo nelle prossime, possiamo contare su di lui lì".
CONTI ALLA FINE - "Si faranno i conti alla fine, durante la stagione noi andremo per fare la nostra partita e prepararsi sempre al massimo, affrontare sempre al massimo e con rispetto ogni avversario. Poi i conti si faranno a fine stagione".