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Marco Tardelli, storico centrocampista della Juventus, ha parlato alla Gazzetta del colpo Vlahovic: "Acquisto importante, il giocatore del momento: molto giovane, e questo significa che si sta preparando anche il futuro. Ma lo dico subito, così ci togliamo il pensiero: la Juve ha bisogno anche di altro. Soprattutto a centrocampo: qualcuno che aiuti di più Locatelli, che è una sicurezza pensando al domani, ma da solo non basta".

COSA PIACE - «Anzitutto il fatto che ha dimostrato di voler raggiungere il suo obiettivo: la squadra importante che cercava, per dare una svolta alla carriera. Non ha mai mollato, nonostante le polemiche, lo stress: grande personalità. Le qualità tecniche sono evidenti, però ha soprattutto quella che serve di più alla Juve: è uno che la butta dentro. Ma a me piaceva anche quando non faceva gol: si vedeva che aveva qualcosa di speciale».


COLPO MIGLIORE - «La freddezza davanti al portiere. Ma ha una buona varietà di colpi: sa mettere la palla dove la vuole mettere e andarla a riprendere dove è meglio per lui».

JUVE IN CHAMPIONS - «Penso di sì, tanto quest’anno per la Juve il traguardo è quello e mi pare si sia incamminata bene: nelle ultime nove partite, sei vittorie, tre pareggi, con cinque gol presi. Allegri ha sempre vinto in modo diverso dagli altri: gli mancavano dei gol, ora dovrebbe averli trovati».

COSA SERVE - «Ripeto: serve anche altro. Anzitutto rivedere il centrocampo e trovare un ottimo difensore. A Chiellini auguro di giocare ancora tanto, ma qualche cambiamento va fatto e non so quanto si fideranno di Rugani: finora poco, direi. Però Vlahovic è un bell’iniziare».

DYBALA - «Uno come Dybala non è mai di troppo ma deve dare quello che ha, dimostrare di valere quello che chiede. Il contratto è un discorso a parte: se la vedranno la Juve e il suo procuratore e la Juve non rinnoverà se penserà che le richieste siano eccessive. Però ultimamente Dybala non è stato il leader di cui la Juve ha bisogno: troppo discontinuo, condizionato non so se dal Covid o dalla vicenda del suo rinnovo. Neanche Ronaldo prendeva i compagni per mano, però faceva 30 gol».