"Avevo ansia da prestazione. Avevo 20 anni e mi avevano preso dal Como spendendo un sacco di soldi: 950 milioni di lire. Da me si aspettavano grandi cose e io pativo la pressione psicologica. L’ho supeata con il training autogeno. Un professore nello spogliatoio mi fece fare esercizi per rilassarmi con la respirazione e la concentrazione. Superai il problema dopo una decina di partite. Di cosa mi pento? Di aver lasciato male la Juventus. Ero deluso dalle discussioni con Boniperti e me ne andai più per ripicca che per altro. Oggi posso dire senza alcun dubbio che è stato il mio miglior presidente".
Tardelli racconta: 'Alla Juve attacchi d'ansia, me ne sono andato per ripicca, con Boniperti...'
Le parole di Marco Tardelli a L’avversario- L’altra faccia del campione, trasmissione di Rai Tre:
"Avevo ansia da prestazione. Avevo 20 anni e mi avevano preso dal Como spendendo un sacco di soldi: 950 milioni di lire. Da me si aspettavano grandi cose e io pativo la pressione psicologica. L’ho supeata con il training autogeno. Un professore nello spogliatoio mi fece fare esercizi per rilassarmi con la respirazione e la concentrazione. Superai il problema dopo una decina di partite. Di cosa mi pento? Di aver lasciato male la Juventus. Ero deluso dalle discussioni con Boniperti e me ne andai più per ripicca che per altro. Oggi posso dire senza alcun dubbio che è stato il mio miglior presidente".
"Avevo ansia da prestazione. Avevo 20 anni e mi avevano preso dal Como spendendo un sacco di soldi: 950 milioni di lire. Da me si aspettavano grandi cose e io pativo la pressione psicologica. L’ho supeata con il training autogeno. Un professore nello spogliatoio mi fece fare esercizi per rilassarmi con la respirazione e la concentrazione. Superai il problema dopo una decina di partite. Di cosa mi pento? Di aver lasciato male la Juventus. Ero deluso dalle discussioni con Boniperti e me ne andai più per ripicca che per altro. Oggi posso dire senza alcun dubbio che è stato il mio miglior presidente".