LAPO TRA GLI AGNELLI - E' certamente il più conosciuto tra gli Agnelli, al di fuori di chi pratica l'ambito sportivo, nonostante suo cugino Andrea sia presidente della Juventus e suo fratello John sia a capo della Fiat, mentre lui è imprenditore di successo e amministratore non esecutivo della Ferrari. Difficile che Lapo riesca a tenersì lontano dalle luci della ribalta, soprattutto dopo i tanti scandali che negli anni hanno fatto parlare di lui. Alti e bassi che, fin dal suo ritorno in Italia nel 2001 dopo essere stato assistente personale di Henry Kissinger negli Stati Uniti, lo esaltano prima, per trascinarlo nell'inferno mediatico poi. La popolarità acquisita in Fiat viene ribaltata nel 2005 dall'overdose di cui è vittima in casa di una transessuale. La riabilitazione lo riporta alla notorietà e Lapo si esalta venendo eletto per quattro volte consecutive Best Dressed Man dalla rivista Vogue. Poi, tra il 2014, quando un cameriere sarebbe venuto in possesso di un video compromettente e lo avrebbe ricattato per non rivelarne il contenuto, e il 2016, quando viene finse un sequestro di persona per pagarsi una costosissima notte di bagordi a New York.
FUTURO ALLA JUVE? - Il suo genio imprenditoriale, figlio di grande gusto e sensibilità, lo ha portato a farsi conoscere dapprima all'interno della Fiat, per cui si fece conoscere nella campagna di lancio della nuova 500, che riscosse grandissimo successo, e oggi all'interno di Ferrari. Nel 2015 ha proposto una collezione di maglie che rappresentassero "lo stile e la storia bianconera" secondo il suo pensiero, ma, a ben guardare, il ruolo di Lapo all'interno della società Juventus è sempre stato quello di semplice appassionato e tifoso. Se ci sia o meno posto per lui, in particolare in un momento in cui la società è in forte trambusto dopo il processo occorso contro il cugino Andrea, inibito per un anno dalla sentenza in primo grado del tribunale federale, non è dato sapersi. Quello che è certo è che, a 40 anni compiuti, ci si aspetta un salto di qualità nella vita del nipote prediletto dell'Avvocato. Senza più alti e bassi, senza più eccessi sconfinati, senza più alcun ingiustificabile delirio. Se vuole entrare a far parte della società che ama, il suo celeberrimo stile dovrà in qualche modo adattarsi a quello della Juventus. E, chissà, alzare l'asticella da entrambe le parti.