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Nel buio di una stagione complessa e tormentata, in cui anche i cosiddetti big, per una ragione o per l'altra, hanno deluso, c'è una luce che ha iniziato a brillare sulla Juve e che - si spera - continuerà a farlo per lungo tempo: è quella di Nicolò Fagioli, la grande rivelazione dell'annata bianconera, il diamante nemmeno più troppo grezzo che, dopo aver trascinato la Cremonese alla promozione, è tornato "a casa", dalla sua Signora, con la promessa di restarci, di spiccare il volo insieme a lei. Non è stata nè semplice nè immediata, l'ascesa del classe 2001. Ma se sul finire dell'estate si cominciava a temere che per lui non ci fosse spazio in squadra, l'autunno e poi l'inverno sono passati lasciando in dote una certezza: sì, Fagioli - il miglior Under 23 della Serie A - può (deve!) davvero essere il futuro della Juve.

Il primo "indizio" è arrivato il 29 ottobre 2022: al Via del Mare di Lecce Nicolò segna un gol di rara bellezza, quasi "alla Del Piero". Non contento fa il bis una settimana dopo, e questa volta contro un'avversaria di assoluto livello come l'Inter, facendo esplodere di gioia l'Allianz Stadium e confermando di nuovo l'impressione che, partita dopo partita, stava iniziando a prendere forma nella mente di tutti: "Siamo di fronte a un top assoluto, uno di quelli da non farsi scappare". Una crescita lineare, la sua, sostanzialmente senza particolari intoppi. Uno può essere forse indicato nello sfortunato match di Reggio Emilia contro il Sassuolo del 14 maggio scorso, quando un errore di Fagioli al limite dell'area costò la sconfitta alla Juve, in una partita che però non era di certo stata approcciata al meglio.

Di quel pomeriggio, comunque, c'è un'altra immagine ancora ben impressa nella mente di tutti: quella di Nicolò in panchina, in lacrime con la testa tra le mani, testimonianza evidente di un giocatore sinceramente legato alla maglia, umile e pronto a far tesoro dei propri sbagli, dunque con la mentalità giusta per diventare un campione. Doti morali e carattere, insomma, a completare il profilo di un giovane ma agguerrito centrocampista, già pronto a prendere le redini di un reparto delicato che dal prossimo anno non potrà più nemmeno contare su un big come Adrien Rabiot. La stagione di Fagioli, dopo una rete al Bologna arrivata a "riscattare" un periodo non semplicissimo, si è conclusa anzitempo per la brutta frattura alla clavicola, che lo ha costretto a finire sotto i ferri e a rinunciare agli ultimi impegni. Ma alla ripartenza Nicolò ci sarà. Per tornare a vincere la Juve ha bisogno anche del suo talento, delle garanzie che a 22 anni è già in grado di offrire, anche più di altri "campioni" con maggior esperienza. Il futuro è suo, non resta che scoprirlo.