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Le parole, a Tuttosport, del dottor Barbanera, direttore del reparto di Neurochirurgia di Alessandria, in merito alle condizioni di Stefano Tacconi:

CONDIZIONI - "Bisogna aspettare ancora un paio di giorni per avere un quadro completo. Siamo ancora in una fase a rischio. La terza. La prima è l’aneurisma stesso, una bolla che si forma nell’arteria del cervello e si apre. Se non si autotampona con un coagulo, si muore subito. Il secondo rischio è che sopraggiunga una nuova emorragia, e noi lo abbiamo scongiurato con un trattamento la sera stessa perché il coagulo chiude, ma in maniera instabile. Il terzo rischio è il vasospasmo, cioè una reazione del cervello alle irritazioni dovute alle emorragie".

PERICOLO - "Fino a due settimane dall’aneurisma sono possibili ischemie temporanee. Perciò è ancora in Rianimazione, fa esami quotidiani, è sotto trattamento farmacologico per evitare che il vasospasmo possa provocare danni"

SEDAZIONE - "Volutamente sedato per tenere il cervello a riposo. Non è cosciente, a tratti ha qualche movimento e ogni tanto apre e chiude gli occhi o le mani. Aspettiamo il fine settimana per il risveglio definitivo, poi verrà trasferito qui, nel mio reparto"

SEGNALI POSITIVI - "Certo, finora il decorso è stato positivo. Però la Tac non fa vedere danni gravi o non reversibile, bisogna aspettare che si risvegli. Per Tacconi è stato comunque fondamentale l’intervento tempestivo dei soccorsi. Fosse successo nella notte, sarebbe morto"