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Alessio Tacchinardi presenta Lazio-Juventus a Oddschecker.com: "Sarà una partita complicata per entrambe le squadre. In primis, per un discorso di nazionale. Quando si rientra, si ha sicuramente lavorato poco. Può essere un peccato, un problema per gli allenatori. Fosse stata una settimana tipo, sarebbe stata una partita importante anche a livello d’intensità”.

LAZIO E JUVENTUS - "Si tratta di una gara tra due squadre forti ma che, per una serie di motivi, non hanno trovato ancora la loro caratura finale. Sembra che la Lazio la stia trovando con un pelino di continuità in campionato, la Juve invece l’ha trovata in Champions. Un tira e molla tra due formazioni che non arrivano comunque al 100% delle loro condizioni fisiche, di mentalità. Sarà un appuntamento molto delicato, che può dare una svolta interessante al campionato della squadra che porterà la vittoria a casa. Fare un pronostico è complicatissimo, anche perché la nazionale ti toglie, a volte ti dà. Una grande prestazione ti può far tornare con un carico d’autostima importante, una gara in difficoltà come quella dell’Italia può lasciarti delle scorie. Non so chi arriverà meglio, ma so che è una gara molto delicata per tutte e due. Può dare una bella ‘botta’, ma anche in senso negativo".

GIOCATORI CHIAVE - "Immobile è determinante per qualsiasi squadra, può essere un’assenza pesante. È un giocatore straordinario, non vederlo in campo sarà un peccato. Per la Lazio dico quindi sicuramente i due interni di centrocampo, sono i migliori del nostro campionato, Luis Alberto e Milinkovic-Savic. Possono essere un fattore per la propria squadra. La Juve è un po’ un’incognita. Forte in Champions, sta zoppicando in campionato. Kean è un giocatore che può, a gara in corso, dare una grossa mano. Per il discorso che facevo prima sulle nazionali, però, penso più a Morata. È in crescita, e aver siglato il gol qualificazione gli può aver dato una bella botta d’autostima”.

LE DIFFICOLTÀ - "Per la Lazio c’è proprio un problema di idea, di personalità dell’allenatore che vuole una difesa a centrocampo, ma che in questo modo va a mettere sotto pressione una retroguardia non abituata a giocare in quel modo. L’anno scorso difendeva molto bassa, nascondeva un po’ i difetti dei propri giocatori. Questi numeri, un po’ ‘zoppicanti’, ci possono stare”.