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Lippi lo fece con Tudor, Pirlo lo fa con Danilo. Al fianco di Tacchinardi allora venne messo il croato vice del Maestro, oggi lo stesso centrocampista analizza la mossa fatta con Danilo: "Un esperimento riuscito – dice Tacchinardi a Tuttosport –, perché il brasiliano sta dimostrando, anche un po' a sorpresa se ripenso alle sue prestazioni al Manchester City o al primo anno alla Juventus, di essere un giocatore straordinario. E, se raggiungi un livello così alto, allora ti puoi adattare in diverse posizioni in campo". 
 
SORPRESA - «La personalità: ha dimostrato come il pallone tra i piedi non gli scotti mai e questo l'intera squadra intorno a lui lo percepisce. Per di più, in un momento della stagione in cui nessun centrocampista di ruolo è in grado di prendere le redini del reparto».  
 
EMERGENZA - «Sinceramente non credo in una sua metamorfosi definitiva, a maggior ragione dopo che Pirlo è stato abile a trovare la sua collocazione perfetta nelle vesti di elemento che permette alla difesa bianconera di passare continuamente da una linea a tre ad una a quattro. A meno che... In una squadra spiccatamente votata alla fase offensiva come a Cagliari, con magari sei elementi sempre sopra la linea del pallone, servono tre difensori e un mediano di grande sostanza. A quel punto Danilo, soprattutto quando Bentancur non è disponibile o in buona condizione, potrebbe garantire l'equilibrio indispensabile in mezzo al campo a sostenere così tanti elementi che attaccano la porta avversaria. Nella fase difensiva e nella lettura delle linee di passaggio, d'altronde, è superiore anche all'uruguaiano». 
 
JOLLY SU CUI PUNTARE -
«Non credo di bestemmiare se dico che lui e Chiesa, in questo momento, sono i migliori elementi della rosa della Juventus. E poi, oltre che per le doti tecniche, Danilo si sta mettendo in mostra anche come uno dei principali leader dello spogliatoio bianconero».