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Dejan Kulusevski volta pagina. Lo svedese vuole ripartire da quanto di buono fatto nella scorsa stagione, iniziata col botto e nella quale è calato mese dopo mese. Uno dei fattori è stato sicuramente l'impatto con un grande club alla sua seconda stagione assoluta in Serie A dopo quella a Parma, vestire la maglia gialloblù o quella bianconera non è la stessa cosa. L'altro è relativo al ruolo: Kulu è esploso con D'Aversa giocando esterno d'attacco, ruolo che nella Juve di Pirlo, che schierava sempre l'attacco a due, non ha mai ricoperto facendo spesso il quarto a centrocampo o la seconda punta.

ASSALTI RESPINTI - Incomprensioni tattiche che l'hanno portato a chiudere la prima stagione alla Juve con 7 gol in 47 partite stagionali. Numeri un po' così e così ma che non hanno minimamente fatto cambiare idea alla società: Kulusevski sarà un pilastro della Juve del futuro. Come Chiesa e come De Ligt. Ne è convinto Allegri e anche la dirigenza, che se lo tiene stretto e ha già respinto gli assalti di Bayern Monaco, Manchestr City e Arsenal. Dejan è incedibile, messaggio recapitato a tutta Europa.

IL RUOLO - Intanto Allegri gli ha mandato un messaggio durante la conferenza di ieri: "Deve sicuramente crescere in fase realizzativa, ha un motore importante e quindi è migliorabile". Testa bassa e pedalare. Adesso è arrivato il momento del salto di qualità e giocare nel suo ruolo potrebbe aiutarlo: la nuova Juve giocherà con un 4-3-3 o col 4-2-3-1, due moduli che possono aiutare Kulu a esprimersi al meglio lì largo a destra. In quel ruolo nel quale può trovare continuità, ed esplodere definitivamente.