Se fosse confermato lo status quo, e fosse riconosciuto legittimo il monopolio della Uefa, il potere di quest'ultima accrescerebbe a dismisura. Le strade che invece aprirebbero gli scenari per nuove competizioni e quindi anche la Superlega sono tre; in quella più estrema, scrive il Corriere dello Sport, i giudici potrebbero sostenere come l’Uefa sia un organismo anticoncorrenziale al punto da violare i principi cardine Ue, facendo crollare così l'intero sistema. C'è poi la possibilità che la Corte tolga alla confederazione europea solo il potere di sanzionare i “ribelli”. La terza via invece, stabilirebbe il ruolo di garante dell’Uefa senza però il privilegio di gestire il business economico, trattandosi di organismo che al tempo stesso è regolatore, organizzatore e legislatore. Quest’ultimo scenario metterebbe la Superlega sulla strada della Formula1, dove la federazione internazionale stabilisce le regole del gioco ma non gestisce i profitti e gli aspetti commerciali del prodotto. Entrambi i casi farebbero scricchiolare il potere di Nyon, aprendo spiragli al progetto di un nuovo calcio dove i club hanno più voce in capitolo sugli introiti e maggior centralità nei processi decisionali. COME FUNZIONEREBBE LA NUOVA SUPERLEGA
In questi mesi di apparente silenzio diversi club si sono messi all’ascolto di A22, la società che porta avanti il progetto Superlega. Una lunga serie di incontri, svolti da Reichart (amministratore delegato dell'azienda) e dai suoi collaboratori, che ha sensibilizzato tutti sull’argomento. Tutto però, dipenderà dalla decisione della Corte di Giustizia dell'Unione Europea; da lì si capirà quali prospettive ci saranno, per i club e per il calcio europeo in generale.