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Ieri, 15 paesi hanno inviato alla Corte di Giustizia europea una lettera, non vincolante, di osservazioni, in cui vengono espresse tutte le perplessità sulla Superlega. A livello formale, il Governo italiano non ha fatto la sua mossa contro il progetto, come riporta La Gazzetta dello Sport: “Ancora non c’è l’Italia tra i Paesi che, assecondando l’invito dell’Uefa e della federcalcio spagnola, si sono costituiti nel giudizio davanti alla Corte di Giustizia europea sulla legittimità della opposizione della Uefa stessa alla Superlega e quindi a Real Madrid, Barcellona e Juventus. La scadenza è fissata a oggi, ma ieri sera nulla era ancora arrivato dalla nostra avvocatura di Stato, tra lo stupore di tutti gli organismi coinvolti.”. Da questo punto di vista, però, non è ancora detta l’ultima, anche perché il Premier Mario Draghi si è dimostrato in passato un oppositore della Superlega.

DALLA UEFA – Sempre la Rosea, racconta le reazioni da Nyon: “E poi ci sono i rapporti tra l’Italia e la Uefa. Il mancato arrivo delle osservazioni italiane viene vissuto con enorme stupore a Nyon. Dal nostro Paese, fronte calcistico s’intende, erano infatti arrivate rassicurazioni in merito al sostegno del governo Draghi. Una partecipazione considerata molto importante dall’Uefa, visto che il nostro resta uno dei campionati più importanti d’Europa e che una delle tre squadre coinvolte in questa vicenda è italiana. Per questo ancora sperano che le osservazioni da Roma possano essere notificate oggi. In caso contrario appare già molto chiaro che il sostegno dell’Uefa alla nostra candidatura all’Europeo 2028 dovrebbe venire meno. C’è ancora un giorno per sperare.”