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Come svelato dal quotidiano La Verità, un europarlamentare tedesco ha presentato un'interrogazione al Parlamento europeo contro la norma della FIGC sulla Superlega, dal titolo "Criteri della Federcalcio italiana in violazione della sentenza della Corte di Giustizia Ue nella causa C-333/21". Il riferimento di base è chiaramente alla sentenza del Tribunale UE del 21 dicembre scorso, che ha stabilito l'illegittimità del monopolio UEFA autorizzando di fatto i vari club a prendere parte a tornei organizzati da realtà diverse senza il rischio di incorrere in sanzioni.

L'europarlamentare Toine Manders, che sembra vicino al progetto della Superlega e a Bernd Reichart, sottolinea nel suo documento che, "sebbene la sentenza sia molto chiara", la Federcalcio ha presentato dei criteri che richiedono un "impegno scritto a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute da Fifa, Uefa e Figc. Questi criteri sono contrari alla sentenza". Da qui nascono tre domande: "La Commissione concorda sul fatto che i criteri della Figc sono contrari al diritto della Ue? Intende prendere le misure necessarie per avvisare la Figc di questo comportamento illegale? Quali azioni intende intraprendere se la Figc, anche dopo essere stata allertata, non rispetta il diritto dell’Ue?".

Come spiega La Verità, la posizione della FIGC è che la sentenza europea vieta di "imporre sanzioni ai club che partecipano a competizioni alternative", mentre la norma federale in questione prevede che la partecipazione a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla FIFA, dalla UEFA e dalla FIGC comporti la decadenza della affiliazione: in sostanza un nuovo requisito per le iscrizioni ai campionati, e se un club dovesse aderire a un progetto simile la Federcalcio non permetterà la stessa iscrizione. Ora però sarà l'Unione Europea a decidere se la norma è in linea o meno con la sentenza del Tribunale UE.