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Che non l’avessero presa bene, ce n’eravamo accorti dopo l’annuncio della sentenza. Adesso però, a Nyon e Roma, stanno davvero esagerando. Peggio: stanno abusando – ma è un vizio - del loro potere monarchico e dittatoriale oltre ogni immaginazione. E questo dopo già la pesantissima accusa di esercitare in modo illegale il proprio monopolio. La UEFA ha chiesto infatti ai membri dell’Alta Corte di Giustizia Europea di correggere il comunicato stampa col quale era stata resa nota la loro decisione, attenuandone i toni. Anzi, non lo ha chiesto, lo pretende. Ritenendosi probabilmente superiore al massimo organo giuridico dell’intera UE. Sempre a proposito di quell’ “abuso di potere”che gli è stato vietato di esercitare ma di cui non possono fare a meno. La Federazione , vassalla dell’istituzione svizzera, ha fatto ancora peggio: ha imposto ai club di accompagnare la domanda di ammissione al prossimo campionato di Serie A 24/25 da una rinuncia scritta a qualsiasi competizione extra-UEFA , pena l’esclusione dal torneo. A fronte di una sentenza che invece consente l’organizzazione di altri tornei, proprio per spezzare il monopolio esercitato finora dalla UEFA all’interno di un libero mercato. Il presidente Gravina, però, pare infischiarsene di questa decisione ed è tornato a minacciare. “Chiediamo ai club una scelta di campo” ha detto. Però non la si può nemmeno imporre in maniera coercitiva, come invece sta proprio facendo la Federazione, che chiede di sottoscrivere una norma approvata dal Consiglio federale prima l’Alta Corte esprimesse il proprio verdetto, e che quindi non dovrebbe più essere valida. Usiamo il condizionale in quanto in via Allegri fanno quello che gli pare. Attualmente funziona così nella Russia di Putin, nella Nord Corea di Kim e nella Cina di Ping. Funziona dove ci sono dei dittatori, e in FIGC e alla UEFA non si discostano molto da quei metodi. Soprattutto mostrano totale rifiuto nel rispettare una sentenza. La Juventus, dopo aver pagato pesantemente proprio per aver inizialmente aderito alla SuperLega, dopo il pronunciamento dell’Alta Corte è rimasta in silenzio. E tace anche dopo che Gravina ha ribadito il suo ultimatum. Chi tace, acconsente. Ed è ciò che Elkann ha fatto finora con Uefa e Federazione pur di limitare i danni. Adesso c’è una sentenza che ha ribaltato lo scenario e tolto potere ai burocrati di Nyon e di Roma : John continuerà ad inchinarsi ai monarchi dimezzati, oppure avrà finalmente un sussulto, un moto di ribellione nei confronti degli Ayatollah federali, fino a minacciare lui di non iscrivere la Juventus al campionato se quella norma non verrà tolta? Avrà il coraggio di farlo? Di sicuro avrebbe il compatto sostegno della tifoseria juventina, che di questa Federazione non ne può più dalla truffa del 2006. Gli basterà? Nell’ultima assemblea degli azionisti il presidente Ferrero aveva detto che lui “rispetta le sentenze” e non assalta il Palazzo impugnando la clava. Stile Juve, e va bene. Ora però, con la pacatezza che gli è propria, dovrebbe almeno scrivere un comunicato in cui chieda che sia la Federazione a rispettarle, le sentenze. Oppure anche lui, ossequioso alla linea della Gran Casa, preferirà restarsene in silenzio?