Le parole di Sergio Conceicao verso Juventus-Milan
COME HA TROVATO IL MILAN - "Ho trovato sinceramente una squadra umile, che vuole imparare, che vuole capire l'allenatore. Questo è molto importante, è la base per fare un lavoro di qualità. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi per trasmettere cosa serve".
SUBITO LA JUVENTUS - "Sono tutte partite diverse, momenti diversi. Se mi chiedete se volevo avere più giorni e tutti i giocatori disponibili è chiaro che sì, ma lo sapevo quando sono arrivato. Sapevo che c'erano pochi giorni e alcuni giocatori importanti infortunati. Stiamo lavorando, mancano ancora due allenamenti, per essere incisivi e capire cos'è importante per la partita per cercare di vincerla".
CONTRO IL FIGLIO - "Non sono per niente emozionato, mi vedete gli occhi strani perché ho avuto la febbre stanotte, sono raffreddato. Mio figlio… A casa sono suo padre, domani è mio avversario. Lo sa, è stato cresciuto così e lo voglio battere, come lui vuole battere me. Spero di essere più felice io domani".
MEGLIO UNA SFIDA IMPORTANTE PER INIZIARE? - "Non cambia, il nostro lavoro è cercare di migliorare, capire il momento che non è bello e dobbiamo cambiarlo. Parole non servono, contano i risultati ed è quello che cerchiamo".
IMPATTO POSITIVO DEL FIGLIO - "Le sue caratteristiche ne fanno un giocatore irriverente, ma per me non vuol dire niente. Ci sono tante qualità da tenere presente, quelle fisiche e tecniche, il capire il gioco. Lui lo sa, è cresciuto così, un giocatore che ha solo una bella caratteristica con me non gioca. Sapevo che lui era un giocatore irriverente e ha anche altre doti per il calcio di livello, qui in Italia o ovunque. La Juve ha tanti giocatori di qualità, giovani, che lavorano e capiscono. La Juve è la squadra che ha preso meno goal in Serie A, è compatta, dobbiamo capire come smontare questa difesa. Non voglio castrare il talento o la qualità, dobbiamo essere compatti e aggressivi, lavorare come squadra. Solo così il calcio funziona, un giocatore bello solo da vedere non funziona".
TOMORI - "Non ho parlato di mercato, non ho avuto neanche il tempo. Non mi piace individualizzare le cose, fa parte del gruppo come tutti quelli che sono a disposizione".
IMPRONTA DA LASCIARE - "Dobbiamo lavorare tutti i giorni, non sono un visionario... Lavoro per avere risultati, che sono la cosa più importante. A maggio faremo i conti, dobbiamo pensare che facciamo un lavoro fantastico. Siamo conosciuti, guadagniamo soldi, cosa vogliamo di più? Siamo fortunati, dobbiamo avere la fame per sfruttare il talento che Dio ci ha dato. Il momento dobbiamo cambiarlo con il talento e il lavoro".
MILAN-JUVE IN SERIE A - "Ho visto due squadre con la paura di perdere, più che con la voglia di vincere. C'è tanta qualità, ci sono giocatori bravissimi, domani dobbiamo avere voglia di vincere guardando anche la fase difensiva".
COME STANNO GLI INFORTUNATI - "Non sono un medico. Ci sono dei giocatori che non sono ancora tornati, alcuni hanno fatto solo un allenamento. Vediamo".
PARAGONI CON ALLEGRI E CONTE - "Ho grandissimo rispetto per tutti ma siamo tutti diversi nel modo di intendere il calcio. Sono grandi allenatori quelli che hai nominato, hanno già dimostrato di essere di livello. Io sono convinto che devo portare risultati al Milan e devo essere giudicato in base a questo, dobbiamo reagire a partire da domani [...]".
IDEA PER DOMANI - "Non posso dirlo, Thiago Motta sarebbe contento se gli dico come gioco… Il passato è passato, non c'è niente da dire. Le altre partite sono state fatte con un altro allenatore, ora conta il presente per cercare di avere un futuro migliore".