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"Stefano Tacconi ora è sicuramente un uomo diverso da quello di due anni fa, diverso da quello di prima. È un uomo che ha conosciuto la sofferenza e che tutt'ora sta lottando. Non ci sono dubbi, questa esperienza mi ha segnato profondamente", così, l'ex portiere della Juventus si è raccontato in un'intervista alla Stampa. Tacconi, il 23 aprile 2022 fu colpito da un'ischemia cerebrale. Dopo due delicati interventi chirurgici e  il coma, le dimissioni nel marzo del 2023 e la lunga riabilitazione che continua ancora oggi. 

IL RICORDO DI QUEL GIORNO - "Solo un fortissimo male di testa. Poi il buio".

CHI HA VISTO PER PRIMO DOPO IL COMA - "Quando mi sono svegliato ho visto per prima mia moglie Laura e i miei figli. Subito ho sentito il calore della loro vicinanza".

LA FEDE - "Sì, credo in Dio attraverso mia moglie. È molto fedele da sempre di Padre Pio, abbiamo pregato insieme e seguito la sua luce fino a San Giovanni Rotondo dove sono stato ricoverato. Credo anche nel mio angelo custode".

TORNANDO INDIETRO...? - "Intanto farei subito a meno di alcol e sigarette, tutte brutte abitudini di cui ora mi sono sbarazzato. Allo stesso tempo ho cancellato molti numeri dalla rubrica del mio telefono, sono quelli delle persone che prima pensavo fossero amici e che ora ho capito essere solo opportunisti. Ringrazio per avere avuto nella vita una seconda possibilità, ora non mi sento più così invincibile".

L'AFFETTO DEI TIFOSI - "Sì, me l'aspettavo. Ma non potevo immaginare di trovarne così in tanti. Ho scoperto anche tramite la mia famiglia che mentre ero in coma, i tifosi con gli striscioni erano sotto la mia finestra, a incitare il mio nome. Tutto questo non lo dimenticherò mai"..

TORNARE ALLO STADIO - "Sì, vorrei molto farlo. E ho in programma con mio figlio di andare a vedere Juve-Milan"..

LA PARTITA DEL CUORE - "Argentinos Juniors-Juve, finale della Coppa Intercontinentale a Tokyo dell’8 dicembre 1985".

SZCZESNY O SOMMER - "Voto Szczesny, è molto affidabile e gioca in una nazionale importante come quella polacca".

VLAHOVIC O LAUTARO - "Dico Vlahovic, perché mi ricorda Pablito (Rossi, ndr)".

IL RICORDO DI VIALLI E RIVA - "Parliamo di due grandi personaggi che hanno fatto la storia dell'Italia. Ho avuto la fortuna di giocare con Vialli in Nazionale e di avere avuto Riva come team manager a Mondiali, Europei e Olimpiadi. Ricordo che Gianluca, nonostante la sua malattia, ha avuto la forza di mandarmi un videomessaggio per dare a me la forza. Spesso riguardo questo video per sentirlo ancora vicino a me".

IN CHI SI RIVEDE - "Mi ritrovo molto in Carnesecchi, perché è spavaldo proprio come lo ero io".
OR torna nel post partita di Napoli-Juventus. Con Marcello Chirico, Cristiano Corbo e Antonio Romano: analisi del match, pagelle e commenti in diretta. Ci vediamo alle 22.50!