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Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni sul futuro di Massimiliano Allegri, il Corriere dello Sport insiste sul tema. L'allenatore bianconero si sente esposto ai quattro venti e sta meditando a un clamoroso addio. "Una separazione che potrebbe consumarsi a giugno e che creerebbe un terremoto senza precedenti. La stagione è ancora lunga, nessun passo decisivo è stato ancora compiuto", si legge. Allegri ha ancora un contratto da 7 milioni fino al 2025 ma questa può diventare davvero la sua ultima stagione a Torino. 

CHAMPIONS E POI ADDIO -  I tormenti di Max riguardano il clima che a Torino non è più mite come una volta; oggi fatica a ritrovarsi in una dimensione molto diversa dalla Juve che imparò a conoscere nei primi 5 anni in panchina. Spifferi, autogol mediatici (come la visita a Vinovo di Conte o le parole al miele dell’ex prima della sfida con l’Inter, l’attuale staff tecnico è rimasto... sorpreso) e altri piccoli incidenti diplomatici rischiano di minare infatti la solidità dell’ambiente. Prima però Allegri ha una missione, ovvero qualificarsi per la Champions più ricca di sempre che garantirebbe alla società un incasso da 100 milioni di euro. 

LA CHIAMATA (DI NUOVO), DELL'ARABIA - Il tecnico vuole lasciare al club questa "eredità economica". Un obiettivo che grazie alla pragmaticità di Allegri sembra assolutamente alla portata. Quella pragmaticità che piaceva tanto al Real Madrid e agli Arabi. Quest'ultimi, che già l'estate scorsa avevano provato ad ingaggiarlo a suon di milioni, sono pronti a ricoprirlo d’oro per portarlo a Gedda, dove l’Al-Ittihad di Benzema campione in carica è lontano 13 punti dalla vetta occupata dall’Al-Hilal, oppure all’Al-Nassr di Riyadh per allenare di nuovo Ronaldo, che per lui stravede. Non è da escludere però, che possa anche rimanere fermo un anno per riflettere e valutare.