Primo in classifica, già qualificato agli ottavi di Champions, premiato conPanchina d'Oroe premi Allenatore dell'anno al Gran Galà del Calcio Aic e ai Gazzetta Sports Awards, Allegri vive la vigilia del derby d'Italia in modo sereno. E in un'intervista rilasciata al mensile per ragazzi "Scuola calcio" dice: "I ragazzini devono andare al campo, allenarsi e divertirsi". Un punto di vista decisamente diverso da quello manifestato a fine ottobre da Agnelli: "Dai bambini di 8 anni in su la Juve deve vincere". Niente di grave, intendiamoci, semplicemente due filosofie diverse. Poi ovviamente quando si parla di adulti e di calcio professionistico il discorso cambia e lì Allegri e Agnelli, come dimostrano i risultati, sono perfettamente allineati.
Ma passiamo a Spalletti. Nel dopo partita di Roma-Inter, match contrassegnato dal clamoroso rigore non assegnato ai giallorossi per un netto fallo su Zaniolo, il tecnico di Certaldo tenta di spostare il discorso su un presunto penalty negato a Icardi, per una spallata ricevuta in area di rigore ("Una tranvata", dice il mister nerazzurro). Pari e patta quindi, per Spalletti, un episodio a testa e finisce lì. Vengono in mente però le polemiche a senso unico dopo Inter-Juve 2-3 dello scorso campionato. In quell'occasione, l'unica cosa che contava, l'episodio "decisivo" fu la mancata espulsione di Pjanic. Niente da dire sulle tranvate ricevute da Matuidi (in area) e da Higuain (due volte, una in area e una appena fuori)?